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Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 26: Daenerys

Creato il 05 luglio 2013 da Martinaframmartino

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 26: DaenerysFino a ora avevamo sentito parlare della pericolosità delle armate dothraki, talmente temibili da spaventare pure Robert Baratheon, ma non le avevamo mai viste in azione. Per la verità non le vediamo davvero in azione neppure ora, il macello è finito e i vincitori stanno festeggiando. E se certe immagini ci disturbano dobbiamo comunque chiederci quante volte in passato siano avvenute cose di questo tipo, quante volte stiano avvenendo, e dove, in questo momento. Gente che uccide perché può.

George R.R. Martin ci aveva mostrato fin dall’inizio del Trono di spade che il popolo a cui si stava unendo Daenerys Targaryen era un popolo barbaro e violento, che trovava divertente la morte. Un matrimonio dothraki senza almeno tre uccisioni è una delusione, no? Poi però ci eravamo distratti a guardare Viserys che faceva un errore dopo l’altro e Daenerys che cresceva. Eccola qua la guerra. Pecore morte. Uomini morti. La stessa cosa. Mosche che ronzano e colonne di fumo. E donne che vengono stuprate. Sempre. È da un pezzo che penso di scrivere un articolo sull’argomento, uno di quelli trasversali che passano da un romanzo all’altro, ma chissà quando troverò il tempo per farlo.

Gli uomini fanno la guerra e le donne vengono stuprate. Non dico che gli uomini sconfitti se la passino bene, l’abitudine è quella di ammazzarli e magari a volte pure dopo averli torturati un po’, ma il destino delle donne sembra essere sempre quello, a volte anche quando non c’è la guerra.

Daenerys inizia a comandare davvero. All’inizio era passiva, faceva quel che le veniva detto. Poi inizia a prendere coscienza di sé, a costruirsi un rapporto con Drogo e a ribellarsi. Ora da’ ordini ai soldati.

Quando è stato fatto il casting per il ruolo di Daenerys nella serie HBO alle attrici è stato chiesto di dire due frasi. Una proveniente dall’inizio del romanzo, quando la fanciulla è ancora ingenua e succube degli eventi. Una dalla fine, quando ha compiuto un percorso in precedenza inimmaginabile. Daenerys ha due volti, anche se il primo si vede per poco, e la sua interprete doveva essere in grado di mostrarli entrambi. Nell’episodio pilota il ruolo era stato assegnato a Tamzin Merchant poi, per motivi mai specificati, l’attrice è stata sostituita da Emilia Clarke. Non conosco le capacità interpretative della Merchant quindi non posso dire nulla, ma la Clarke si è rivelata assolutamente all’altezza.

Kahl Drogo, tutto fiero, attende la moglie in città. Una campanella in più da intrecciare nei capelli, cosa sarà mai una ferita così piccola. Per curarla interviene Mirri Maz Duur, una tizia che porta uno dei nomi peggiori escogitati da Martin. Sbaglio sempre a scriverlo o pronunciarlo, doveva proprio farlo tanto esotico semplicemente perché la donna che porta quel nome è esotica? Ma gli sembra un motivo valido? Notare che Mirri-eccetera-eccetera è stata istruita da maestro Marwyn. Naturalmente il nome lo dimenticano tutti, io compresa, ma Jorah ha molto su cui meditare. Cosa ci faceva Marwyn ad Asshai? Finita la sessione di cura siamo pronti a ripartire, i territori su cui si muove il kahlasar sono vasti e ci sono tanti altri luoghi da saccheggiare.

Sotto la foto spoiler da L’ombra della profezia.

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 26: Daenerys

C’è voluto tempo, al punto che lo avevamo dimenticato tutti, ma Marwyn è di nuovo in scena. Cosa diavolo stava facendo ad Asshai oltre a insegnare la guarigione – se poi è guarigione ciò che le ha insegnato – a Mirri Maz Duur? Cosa ha imparato, cosa sa e cosa vuol fare? Tutte domande per ora senza risposta. Lo si vede troppo poco, e quel che dice è oscuro. Marwyn da Daenerys? Ossidiana e magia del sangue? Draghi? Mmm….



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