Magazine Cultura

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 34: Tyrion

Creato il 12 ottobre 2013 da Martinaframmartino

 

Il grande inverno di George R.R. Martin. Capitolo 34: Tyrion

Charls Dance/Tywin Lannister

Siamo ormai alla fine del Grande inverno – o forse, per rispettare la volontà di George R.R. Martin, dovrei dire di A Game of Thrones – quindi lo scrittore sta sistemando tutti i personaggi in posizione per il secondo romanzo.

Almeno per il momento Tyrion è l’unico personaggio di Casa Lannister ad avere un proprio punto di vista, quindi è da lui che riceviamo determinate informazioni. Jaime è prigioniero di Robb, lo abbiamo già visto in un capitolo di Catelyn. Joffrey una volta seduto sul trono ha dimostrato di essere crudele ma anche stupido, come ci hanno mostrato Arya da lontano e Sansa più da vicino. Tywin è astuto e pericoloso, e lo dimostra ogni volta che appare in scena. Ogni tanto, ammirata per la sua astuzia, dimentico quale sottospecie di bastardo sia, e con Charles Dance, che ricopre il suo ruolo nella serie televisiva Il trono di spade, va ancora peggio. Dance è bravissimo, sornione, acuto, a volte spietato ma anche giusto. Tywin… sì, con qualcuno sa pure essere giusto, ma non con tutti, e certi suoi atteggiamenti proprio non li tollero. Abbiamo visto tutti come ha trattato male Tyrion nel momento in cui si sono reincontrati. Ora la situazione è cambiata, e Tyrion è al momento l’unico figlio su cui l’astuto Tywin, beffato da un ragazzino come Robb, può contare.

Lo scontro del Bosco dei sussurri, che in passato abbiamo sentito con le orecchie di Catelyn, ora ci viene raccontato. Non abbiamo più paura per i personaggi perciò possiamo analizzarlo meglio, ed è interessante. Non sono un’esperta di guerra, ma mi sembra che Martin stia facendo un buon lavoro nel rendere le varie battaglie e anche nel diversificarle fra loro in modo da non annoiare il lettore con scene sempre uguali.

Fa male pensare alla tempistica di certi episodi. Io ormai certe cose le do’ per scontate, per me Eddard Stark è morto nel 2000 e ho avuto tutto il tempo per abituarmi alla cosa. Vivo lui, non ci sarebbe stata storia. Ned doveva morire, anche se mi spiace tanto per lui, e mi spiace ancor di più per come è morto, sapendo di aver lasciato la famiglia in un mare di guai, giusto per usare un eufemismo. Però nei romanzi è morto dopo che Jaime è stato sconfitto e catturato. Se Joffrey non fosse stato sanguinario, se avesse aspettato un po’ e dato tempo alle notizie di arrivare, lo scambio ci sarebbe stato. Ovvio, Martin non voleva che ci fosse e ha deciso altrimenti, ma questa costruzione di tempi ed eventi è fatta in modo magistrale, in modo da aumentare ancora di più per il lettore dolore e rimpianto.

Nel concilio di Tywin salta pure fuori l’ombra di Stannis Baratheon, personaggio che nel primo romanzo non si è mai visto. Stannis era ad Approdo del Re prima della morte di Jon Arryn, poi è tornato alla Roccia del Drago. Ned gli ha scritto da Primo Cavaliere, senza mai ricevere risposte, e stava seguendo le sue tracce quando ha trovato Gendry. Al momento della morte di Robert pensava che il trono dovesse andare a Stannis, per quanto poco lo trovasse adatto. Il perché del giudizio di Ned lo scopriremo. Stannis è tutt’altro che incapace, semplicemente è troppo… Stannis, ma questo lo si vedrà più avanti. E. proprio perché Stannis è Stannis Tywin ha bisogno di qualcuno con il cervello nella capitale mentre lui rimane a fronteggiare Robb. Chi rimane? Tyrion, per il quale si aprono nuove interessanti prospettive per il prossimo romanzo. Anche se il lord suo padre non vuole che si porti dietro Shae.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :