Sono sfasata. Per tutto Il trono di spade leggevo quel che aveva scritto George R.R. Martin in italiano, lo rileggevo in inglese e poi scrivevo il mio commento. Solo che mi sono stufata di rileggere così a rilento, perciò rileggo (solo in italiano) a un ritmo e commento a un altro. Cinque minuti fa ho finito Il grande inverno, con quella scena straordinaria che ben conosciamo, e ora mi ritrovo indietro, con Tyrion prigioniero di Catelyn. Sono sfasata, mi sembrano eventi di secoli fa e non attuali. E se ripenso a quel che so di come si evolverà la storia…
Va bene, siamo nella Valle di Arryn e ci troviamo di fronte la leggenda di Alyssa. Dubito che questa leggenda avrà una qualche importanza in futuro, anche se in genere nella fantasy le leggende hanno modi tutti loro di tornare attuali. In questo caso però propendo alla creazione di un elemento per dare maggiore verosimiglianza a questa bellissima storia. Nessun mondo è davvero reale se non ha le sue leggende.
Il contrasto, naturalmente, è con gli eserciti che si preparano per la guerra mentre quella scema di Lysa sa solo fare disastri. Però ser Brynden è proprio un bel personaggio, è un peccato che HBO lo abbia eliminato dalle prime due stagioni del Trono di spade per non mandare troppo in confusione gli spettatori. Nella terza stagione ci sarà, visto che svolge un ruolo importante in un evento fondamentale della storia, e se con questo ho fatto uno spoiler perché sto implicitamente ammettendo che almeno per il momento lui non muore… pazienza.
Catelyn a questo punto è dubbiosa circa la colpevolezza di Tyrion, peccato che questi dubbi non le siano venuti prima e che si sia recata nel posto peggiore. Non poteva invece dire pubblicamente che andava dalla sorella e dirigersi a Nord o a Est? E qui c’è un’altra questione: dove doveva essere spedito Robert Arryn?
Abbiamo visto Robert parlare di Castel Granito, ma ora Lysa parla di Roccia del Drago. Confesso, su questa discordanza ho ancora i miei dubbi, a meno che Lysa non si sia bevuta le menzogne di qualcuno che voleva far adirare Lysa con il marito senza per questo avvicinarla a Stannis. Non lo so, se qualcuno ha una bella spiegazione a me fa piacere leggerla.
Inizia il duello, con l’unico cavaliere decente della Valle, ser Vardis, che affronta Bronn. Era pieno di gente ansiosa di mostrare il proprio valore ammazzando un nano, Lysa doveva proprio coinvolgere quello dotato di senso dell’onore? A parte Brynden, che di onore ne ha in abbondanza ma serve altrove e Martin non poteva certo ammazzarlo qui.
Dettagli di colore, i sette dei, i riti, la spada. Martin ama le descrizioni, in alternativa leggeremmo un bigino e quello non corrisponde alla mia idea di divertimento.
Le lame si incrociano, e abbiamo un flashback. Anche qui HBO ha molto sorvolato, non può certo riempire la serie di flashback. Però è interessante, direi uno degli eventi chiave del passato. Brandon Stark e Ditocorto, quest’ultimo cinque anni più giovane, molto più basso e non certo un guerriero, a differenza del suo avversario.
Finito il duello, con una morte evitata solo per intercessione di Catelyn, Petyr viene ferito gravemente e Catelyn non lo vede più. Chi lo vede è Lysa, che lo cura ed è più dolce, almeno finché lord Hoster non spedisce via il suo ex protetto.
Notare che Catelyn capisce la piega presa dal duello molto prima della maggior parte delle persone che le stanno intorno, evidentemente, come direbbe Syrio, lei guarda con gli occhi e vede quel che c’è da vedere, non quello che si aspetta di vedere.
Ho anticipato una frase di Syrio? Pazienza, fuori contesto non fa danni. In compenso i danni li fa Bronn, che è bravissimo in duello e si libera di ser Vardis. Il duello è ben diverso da quello della serie televisiva, con la Porta della Luna aperta in modo da far volare giù lo sconfitto. La scena cambia, ma il succo è lo stesso, e tanti saluti al fatto che Catelyn una volta aveva un prigioniero.