Anno: 2013Durata: 113'
Il grande match. Sylvester Stallone contro Robert De Niro?Ma va là, a chi frega più niente ormai di quei due jovanotti?Il vero grande match, almeno nella blogosfera cinematografica, è quello tra il sottoscritto Cannibal Kid ed il suo acerrimo eterno rivale, MrJamesFord. Uno scontro tra differenti generazioni, tra differenti visioni del mondo e tra differenti visioni del cinema. Uno scontro che negli ultimi tempi si è un po’ affievolito. I due grandi sfidanti sul ring della rete hanno progressivamente smussato le loro opinioni, hanno cominciato ad avvicinare le loro posizioni contrastanti, si sono ritrovati sempre più spesso d’accordo.Questo periodo di relativa quiete è ora finalmente destinato a giungere al termine. Il terreno di scontro?Naturalmente Il grande match, il film che racconta dello scontro tra due vecchi pugili pure loro eterni nemici: Henry “Razor” Sharp, interpretato da Sylvester Stallone, e Robert De Niro alias Billy “The Kid” McDonnen. La parola quindi a Sylvester Fordone e a Billy The Cannibal Peppa Kid. Che il vero grande match abbia inizio, attraverso questo scambio di pugni verbali!
Cannibal Kid Una cosa che non capisco sono quelli che per tutta la vita riguardano sempre gli stessi film, riascoltano sempre le stesse canzoni e hanno sempre gli stessi miti. Da un certo punto di vista lo capisco. È una cosa rassicurante. Però nella vita credo sia bello, e soprattutto divertente, scoprire anche altre cose. Va bene avere i propri punti di riferimento, ma allo stesso tempo bisogna mettersi di fronte a una tragica verità: anche i tuoi miti, a meno che non li veneri in maniera incondizionata e cieca, sono destinati a deluderti. Io ad esempio ho adorato gli Smashing Pumpkins negli anni ’90, però riconosco come Billy Corgan non ne abbia praticamente più azzeccata mezza da 15 anni. Oppure ho adorato anche e continuo ad adorare Bret Easton Ellis, però il film che ha sceneggiato di recente, The Canyons è una mezza boiata. Lo riconosco.Con calma, Ford, ma ci sto arrivando al primo pugno che voglio tirarti: possibile che non ti stufi mai di venerare e parlare sempre bene di Sylvester Stallone? Capisco che lui in effetti di grandi film non ne ha mai fatti quindi non può nemmeno peggiorare troppo, però negli ultimi tempi sta sempre più raschiando il fondo, non credi?MrFord Un primo pugno non troppo convinto, questo, caro il mio Peppa Kid, che forse potrebbe essere paragonato ad uno spento jab. Stallone è stato un grande mito della mia infanzia, un action hero dal cuore tenero che ai tempi riusciva a toccare la parte sensibile nascosta dietro la timidezza e quella spinta dalla voglia di riscatto, che negli ultimi anni ho fieramente recuperato rivalutando pienamente proprio il suo valore "sociologico", un po’ quello che è accaduto agli spaghetti western dopo la sponsorizzazione di Tarantino.Allo stesso modo sono sempre stato pronto a criticare, ad esempio, il suo lavoro dei tardi anni novanta, che il vecchio Sly ha dovuto faticare parecchio per recuperare: per rendere possibile quest'impresa, ha rispolverato proprio le atmosfere dei cari, vecchi eighties. Se la cosa funziona, dunque, perchè smettere!?Cannibal Kid Perché un revival 80s ci può ancora ancora stare, se lo fai una volta. Poi diventa una cosa patetica, anche perché gli anni ’80 sono finiti da un pezzo. E, a parte l’Italia che è ancora rimasta ferma al berlusconismo e allo yuppismo, il resto del mondo è andato avanti. Per fortuna.MrFord A dire il vero a me pare il revival anni ottanta non sia ancora passato di moda, tra remake e film che tu stesso hai molto apprezzato - vedi Take me home tonight -. Senza contare che Sly è immortale e continuerà ad essere giustamente celebrato anche tra mille anni.Cannibal Kid Take Me Home Tonight è un film del 2011. Sveglia, Ford, siamo nel 2014. Ormai il revival 80s ha rotto!Senza contare che Sly, a parte da te, è celebrato giusto dai Razzie Awards!UAHAHUAAAAHAAAAHUAAAAAAAHAAAAAAAAAAAH!
Cannibal Kid Entrando nello specifico di questo ultimo Il grande match, Sylvester Stallone è ormai sempre più la parodia di se stesso. Io non ho visto tutti i suoi film come hai fatto tu, Ford, e manco ci tengo a farlo, ma quelli che ho visto mi sono sufficienti per capire che fa sempre la stessa identica parte. Si può considerare una cosa del genere recitare?E cos’è successo poi alla sua faccia?MrFord Probabilmente l'unione tra botulino e anni che passano non stanno facendo un gran bene al buon Silvestrone, anche se, per avere quasi settant'anni, direi che si mantiene fisicamente molto più in forma di te, finto giovane!Poi, quella che tu chiami parodia di se stesso, io la chiamo grande autoironia!Cannibal Kid Dubito che l'unico uomo al mondo più rifatto di Serena Grandi nella Grande bellezza sia più in forma di me. Vado a correre tutti i giorni, io. E senza manco ascoltare “Eye of the Tiger”! Sono in forma come l’Oscar Pistorius dei tempi migliori, escluse le protesi e gli istinti omicidi. Ok, in pratica non c’entro un cazzo con Oscar Pistorius. E forse non è nemmeno un così grosso male…
Cannibal Kid Complessivamente, il film Il grande match non è nemmeno realizzato così malamente. Anzi, nella sua paraculaggine è un discreto prodotto commerciale. Se solo fossimo ancora negli anni Ottanta uahahah.Oggi appare invece come una pellicola nemmeno brutta, solo giunta fuori tempo massimo. Un film che nel suo essere così esplicitamente fuori moda e fuori dal mondo, proprio come te Ford ahah, non si fa nemmeno odiare troppo. Da una parte fa un po’ tenerezza, dall’altra un pochino di tristezza. E poi va detto, che, sullo stesso genere di vecchietti moribondi alla riscossa, film come Di nuovo in gioco con il tuo altro idolo Clint Eastwood e il recente Uomini di parola mi sono sembrati più riusciti.MrFord Di nuovo in gioco e Uomini di parola, in effetti, sono pellicole molto simili a questa, e se dovessi metterle in scala Il grande match sarebbe sicuramente il terzo in graduatoria, eppure me lo sono goduto proprio con quel mix di dolceamaro che queste pellicole devono necessariamente ispirare allo spettatore. Parliamo di vecchi miti ormai sul viale del tramonto, dunque perchè non regalare agli stessi una grande - e prolungata, perchè no!? - uscita di scena?Cannibal Kid Perché, appunto, è ormai troppo prolungata.Più che un’uscita di scena, sta diventando un accanimento terapeutico.Forse sarebbe ora di prendere in considerazione l’eutanasia uahahah!MrFord Stai tranquillo, che Sly seppellisce anche noi. Soprattutto te! Ahahahahah!
Cannibal Kid Come dicevo poc’anzi, il film è comunque abbastanza ben orchestrato, visto che al suo interno mescola un po’ di tutto. C’è la parte comica, che è quella che funziona di più. Le battute sulla vecchiezzitudine dei due protagonisti funzionano, anche se dopo qualche minuto cominciano a stufare. Come io quando piglio Ford per il culo sulla sua mentalità da vecchio. Posso dire che Giorgio Napolitano al suo confronto è il nuovo che avanza, però poi basta. Finisce lì. Il film invece va avanti per 2 ore con battute tutte dello stesso tipo. A provare a vivacizzare un po’ la situazione smorta dei cadaverici Stallone/De Niro ci pensano allora Kevin Hart e soprattutto uno scatenato Alan Arkin. Stendiamo un velo pietoso invece sulle terrificanti scene sui titoli di coda, che non fanno ridere manco per sbaglio.Poi c’è la parte action, davvero penosa. Il regista Peter mezza Segal dirige in maniera blanda, facendosi contagiare dalla lentezza dei movimenti dei due protagonisti, e il combattimento finale è teso quanto una gara di velocità tra lumache.La parte che funziona meno è però quella più drama, quella più famigliare. Qui il film finisce per somigliare a una versione buonista di The Wrestler, con tanto di Kim Basinger che vorrebbe ripetere l’exploit di Marisa Tomei, peccato le abbiano regalato un personaggino dello spessore di una sottiletta. È la fiera dei buoni sentimenti, del volemose bene, e il grande match tanto atteso (ma da chi?) finisce in farsa. E poi Ford hai pure il coraggio di accusare Hunger Games di buonismo… Ma per favore, qui ci manca solo che Stallone e De Niro si diano i bacini e si regalino orsacchiotti, e poi Il grande match si trasforma davvero nel film più puccioso e cuoricioso dell’anno.MrFord Nonostante i tuoi sforzi, Coniglione, direi proprio che sul ring non riusciresti neppure a mettere al tappeto un arzillo vecchietto come l'incontenibile Alan Arkin di questo film, senza dubbio il migliore del cast. Invece sai come rispondo a questo tuo blando mettermi all'angolo? Abbassando la guardia sbeffeggiandoti come il miglior Alì, invitando il prossimo colpo prima della mia offensiva decisiva: Il grande match è un prodotto artigianale, un blockbuster con tutti i topoi di genere, buonismo compreso, cui manca il mordente ed il ritmo dei migliori Rocky o la meraviglia autoriale di Toro scatenato, eppure va bene proprio per questo.E' un film da Saloon, di pancia, carne e sangue, una versione popolare e di categoria decisamente più "leggera" del peso massimo The wrestler: ma va bene così. In fondo tutti sanno che invecchiando si diventa più spigolosi ma anche più buoni.Senza contare che, come nella sequenza del confronto con il lottatore di MMA, l'intramontabile Sly è ancora in grado di mandare al tappeto tutte le Katniss Kid che dovrebbero - e il condizionale è d'obbligo - essere il futuro del Cinema d'intrattenimento.Cannibal Kid Il cinema d’intrattenimento e i blockbuster dovrebbero essere rivolti al grande pubblico. O comunque a un pubblico. Considerando come questo Grande match all’infuori del tuo Saloon l’abbia visto giusto io e quattro gatti pensionati in croce, mentre Hunger Games ha giustamente spopolato in tutto il mondo, direi che Sly è bello che tramontato e Katniss Kid è – senza condizionale – il futuro nonché il presente del cinema d’intrattenimento.È un mondo ingiusto?No, è così che vanno le cose, a parte in Italia. Il ricambio generazionale è cosa buona e giusta. Quindi adesso tu, Sly, De Niro, Alan Arkin e pure Kim Basinger godetevi il vostro meritato (eterno) riposo e levatevi dalle palle, buahahah!SBEM, piaciuto questo colpo sotto la cintola, Sylvester Fordone?MrFord Ci leveremo dalle palle soltanto quando potremo essere sicuri di aver affidato il mondo a qualcuno almeno vagamente responsabile, cara la mia Katniss Kid Breaker!
Il grande match(USA 2013)Titolo originale: Grudge MatchRegia: Peter SegelSceneggiatura: Tim Kelleher, Rodney RothmanCast: Sylvester Stallone, Robert De Niro, Kevin Hart, Alan Arkin, Kim Basinger, Jon Bernthal, LL Cool J, Anthony Anderson, Mike Tyson, Evander HolyfieldGenere: vecchietti anziani alla riscossaSe ti piace guarda anche: Uomini di parola, Di nuovo in gioco, The Wrestler, Last Vegas
(voto cannibale 5,5/10)
(voto fordiano 6,5/10)
La trama (con parole mie): Henry "Razor" Sharp e Billy "The Kid" McDonnen sono due leggende del pugilato professionistico, entrambi protagonisti di carriere al limite dell'incredibile, sconfitti soltanto una volta l'uno dall'altro. All'apice della loro rivalità, però, il primo decise di ritirarsi dalla boxe, lasciando il secondo a rimuginare su quello che sarebbe stato di un loro terzo e decisivo match. A trent'anni di distanza dai tempi d'oro Razor è tornato a fare l'operaio in fabbrica a seguito di non grandi fortune finanziarie, mentre Kid, proprietario di un autosalone ed un ristorante, gioca ancora con soldi e donne come se non fosse passato un giorno: avvicinati dal figlio del loro vecchio organizzatore per la realizzazione di un videogioco, i due rispolvereranno le ruggini fino ad arrivare ad un nuovo - e decisivo - incontro, che dovrebbe mettere fine alla loro rivalità.Cosa porterà ai due vecchi leoni questa nuova prospettiva?
C'è stato un tempo in cui, e mi vergogno a ripensarci, se avessi visto un trailer come quello di Il grande match avrei gridato allo scandalo: due vecchie glorie - una delle quali ex grande attore - alle prese con una pellicola di grana grossa dalla retorica facile sulle seconde possibilità e l'orgoglio di tenere la testa ben alzata anche di fronte all'ironia: del resto, capita nella vita di tutti di passare un periodo dedicato solo ed esclusivamente alle stronzate.E non so quanto ringrazio di essermelo lasciato alle spalle.Perchè, se così non fosse stato, non avrei potuto apprezzare Il grande match - firmato dall'artigianissimo Peter Segal - come ho fatto.E non avrei potuto associare questo film a mio padre, che ancora oggi, con i settanta che si fanno sempre più vicini - del resto, è coscritto di Sly - ancora si dedica alla sua passione per il ciclismo con lo stesso piglio di quando mi raccontava dei vecchi tempi che gli portarono gioie e dolori - soprattutto questi ultimi -, nonchè una serie di aneddoti degni di un vero e proprio romanzo.E lo ammetto: sarebbe facile - e lo è senza dubbio, per i critici dalla puzza sotto il naso ed i giovani radical chic - schierarsi contro un'operazione come questa.Fin troppo.Un pò come sperare di averla vinta con un pugile che ormai è praticamente privo di un occhio.Ma la "nobile arte", si sa, è legata ad una storia che non considera troppo facilmente la parola "resa": e così è per Il grande match, in grado di ricordare perfino il Maestro Clint dall'ironia di Space cowboys al recente Di nuovo in gioco, senza contare una struttura che, come per il Capolavoro Gran Torino, parte dalla commedia per introdurre temi decisamente più profondi e drammatici.Con questo non sto dicendo che si ha la possibilità di assistere allo spettacolo dell'anno, o ad una visione in grado di cambiare prospettive ed ispirare nuove strade per il futuro, quanto ad una pellicola onesta dall'inizio alla fine, di pancia, sempre pronta a scambiare colpi, a mettere e ad andare al tappeto, come se si trattasse di qualcosa di ben più profondo e radicato di un record o uno sport.Potrà trattarsi di qualcosa di già visto, Alan Arkin avrà rispolverato il suo fortunatissimo - e premiato con l'Oscar - nonno di Little Miss Sunshine, Sly e De Niro appariranno come le ombre di loro stessi - fisicamente e a livello recitativo -, Kim Basinger sarà sempre la splendida donna ammirata nel pieno degli anni ottanta da ben più di una generazione di spettatori senza l'occasione di mettersi in luce grazie a personaggi degni, eppure Il grande match diverte, avvince, tiene incollati in attesa di cosa sarà davvero di questa "bella", e di chi finirà per portarsela a casa, racconta una storia semplice ed onesta, senza troppi fronzoli, diverte e tocca le corde giuste affinchè non si finisca per sentirsi fregati - e vedete poi voi da cosa -.Le generazioni sono cambiate - vedasi il sonoro flop negli States -, il tempo è passato, Youtube e l'Ipad hanno sostituito il passaparola e l'ansia che fa attaccare il telefono quando risponde la persona di cui siamo innamorati: eppure chi vuole credere al riscatto e alla voglia di fare fronte sempre e comunque alla vita, ed al fatto che esistono persone e passioni in grado di non spegnersi mai e poi mai, resta ancora saldamente dov'è, pronto a scommettere anche sullo sfavorito.Ed eccomi qui.Pronto a scommettere su Il grande match.Onestamente, ci avrei scommesso.Perchè le mie mani conoscono il lavoro e le fasciature da allenamento.E perchè trovo assurdo non voler arrivare all'ultimo round di questo incontro."Non ho sentito la campana", sussurrava Rocky."Sono il più forte, il più forte, il più forte", affermava davanti allo specchio La Motta in Toro scatenato.Costi quel che costi, qui nessuno getta la spugna.Sottoscritto compreso.
MrFord
"Give me one more shot
baby it’s all I got
baby don’t freeze up on me
(one more shot)."The Rolling Stones - "One more shot" -