Visto in DVD.
Due campioni dei pesi medi anni '80 che si incontrarono solo in due match finiti con una vittoria per uno vengono ingaggiati per fare lo spareggio... 30 anni dopo. Un'operazione nata solo per soldi riapre vecchie ferite e li mette di fronte ad un tentativo di famiglia mai riconosciuto (una vecchia fiamma per uno ed un figlio mai conosciuto per l'altro.
Il film che imita la vita, per i due protagonisti credo che questa fosse solo un'operazione alimentare per arrotondare la pensione (dorata per uno Stallone che sta tornando con prepotenza; sempre più grigia per un De Niro rantolante). Diciamoci la verità, chi negli ultimi 30 anni si è chiesto "Quando si decideranno a fare un Rocky vs Toro scatenanto?!".
L'idea alla base comunque è una commedia geriatrica. Peter Segal di fatto è un mestierante di film smaccatamente comici, o se proprio, commediole romantiche; per non parlare di Kevin Hart.
La nicchia di film per anziani sta diventando un genere a sé sempre più importante; quindi il fatto che in questo film ci siano vecchi che riescano in prove fisiche imbarazzanti per dei giovani, ma soprattutto stendano a ripetizione pugili e atleti di octagon nel pieno delle forze.
Il pugilato poi è solo un mezzo per arrivare a Rocky, la storia americana definitiva. Da Rocky si prendono gli uomini che si fanno da soli, gli outsider che hanno perso tutto (nella vita), ma che riescono a recuperare con le proprie forze, uno showdown finale dove la vittoria effettiva è solo un rumore di fondo visto che la vittoria morale è la cosa che conta. Da Rocky prendono il cuore... e poi sfruttano uno Stallone invecchiato che in maniera scientifica sfotte il mito da lui stesso creato.
La boxe in realtà non c'è; l'incontro finale è inesistente.
Di fatto una commedia agrodolce sul tempo che passa che butta in mezzo diverse ottime battute, qualche buon personaggio, tanto intrattenimento, alcune cadute di stile. Un film alimentare che si lascia guardare se non si hanno pretese.