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IL GRANDE QUADERNO (Le grand cahier)

Creato il 28 agosto 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Il-grande-quaderno-posterRifiutare il melodramma e guardare in faccia la violenza

Brutale e pulsante. Il grande quaderno è una pellicola che disegna sullo sfondo la tragicità della Seconda Guerra Mondiale, mettendo a fuoco la crescita di due gemelli costretti a fare i conti con la morte, la crudeltà e la disumanizzazione.

Ungheria, Seconda Guerra Mondiale. Una madre decide di abbandonare la città, minacciata dai bombardamenti, per la campagna. Il marito, che sta tornando al fronte, le chiede di lasciare i figli dalla madre, una persona sadica decisa a piegare i bambini con schiaffi e vessazioni. Nel mentre i gemelli tengono aggiornato un quaderno, regalatogli dal padre.

Tratto dal primo libro della trilogia scritta da Agota Kristof, Il grande quaderno predilige una messinscena funerea e una narrazione progressivamente spiazzante e angosciante. Sullo sfondo c’è la guerra, che non lascia scampo e che chiede all’essere umano qualsiasi cosa pur di sopravvivere. Ed è proprio con questo che i due gemelli (senza nome) devono fare i conti, crescendo in un clima di terrore, nel quale le leggi vengono travisate e qualsiasi cosa è accettata. Ed ecco che lo spettatore si ritrova a osservare le prove di “irrobustimento” (psichico e fisico) a cui si sottopongono i due protagonisti, che si picchiano e si insultano per essere più forti delle avversità, e le prove di crudeltà, nelle quali si abbandona la morale e si abbraccia un fucile o una granata. La guerra è alle porte e il nemico è “sbiadito” e poco riconoscibile.

Diretto dall’ungherese Janos Szasz, Il grande quaderno si immerge in un microcosmo di facile lettura, ma di altrettanta facile brutalità. Il comportamento dei due protagonisti è spiazzante e “maturo”, ma dettato da una serie di convenzionalità ribaltate. È proprio qui che risiede il cuore pulsante di un film dalla narrazione lineare e dalla fotografia cupa e dolorosa. Il grande quaderno lascia ben pochi spazi di umanità, mette in croce chiunque (a partire dalla nonna soprannominata strega, che otterrà un trattamento di “favore” da parte dei due protagonisti) e non espia le colpe. Nessun personaggio positivo e nessuna possibilità di redenzione per un periodo storico buio e privo di riscatto, nel quale i gemelli devono crescere in fretta.

Contraddistinto da una colonna sonora ridondante e carismatica, Il grande quaderno ha il pregio di risultare fino troppo realistico, un prodotto nel quale la cattiveria trova ampio spazio ed è necessario veicolo di comprensione. Un film nel quale la guerra non fa prigionieri, ma solo vittime.

Uscita al cinema: 27 agosto 2015

Voto: ***1/2


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