Il grillo parlante “habla” solo con giornalisti stranieri

Creato il 04 marzo 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

Mariolina Savino

L’opinione

di Mariolina SAVINO

La vecchia favola dove il Grillo è il saggio, colui che svela all’italico Pinocchio i misteri della vita, non si confà al Grillo nazionale che a quanto pare, è attratto solo dalla stampa straniera.

E sì, lui spiega con fare da capo e padrone, tutti i punti del Movimento 5 Stelle, e parla a nome di tutti quei ragazzi che sono uniti da un sogno che tutti possono condividere, ma che fa a pugni con la realtà parlamentare. E sì, già l’articolo 67 della Costituzione, che prevede la propria indipendenza di decidere con chi andare, dopo essere stato eletto nelle fila di un partito, (in questo caso ancora Movimento), mette in difficoltà il leader Grillo, che avrebbe preteso una sorta di impegno da parte dei candidati, oggi eletti, a non cambiare giacchetta una volta in Parlamento. Allora cosa fare, la stampa nazionale dovrebbe cominciare ad ignorare Grillo? E perché no? Non si parla di altro in questi giorni, anche se dal nostro osservatorio, viene da pensare che in realtà la rete potrebbe ridare a Grillo un ritratto ridimensionato. La così decantata rete da parte di Beppe Grillo, è un’arma a doppio taglio, mentre ti fa salire all’apice dell’interesse di milioni di persone, può creare verosimilmente, crolli verticali. Essere oggi ad un passo da un accordo con il PD per fare leggi che lo stesso Movimento 5 stelle vuole, e negare la propria disponibilità per alzare la posta nelle fila dell’aggregazione grillina, potrebbe rivelarsi un boomerang tremendo.

Ovviamente Silvio ora tace, perché attende il sedimentare delle polveri agitate di questi giorni, sapendo di avere l’asso nella manica. In fondo chi davvero vuole andare a votare? Bersani rischia di vedere sparire per sempre il PD a favore di un travolgente successo di Grillo e tutto il suo firmamento, Berlusconi che dovrebbe rimettere le mani a tante candidature, ormai consumate e desuete, Grillo che comunque potrebbe rilanciare, ma non è detto che di fronte alla attuale realtà di Grillini un po’ dilettanti allo sbaraglio, potrebbe calare l’interesse di molta parte del suo elettorato. Quindi il ritorno al voto, non è la strada maestra ora, Grillo farebbe bene a prendere tempo per organizzarsi e fare una buona opposizione con Monti,  ad un governo  PD+PDL.

Gli ultimi due dovrebbero ovviamente allestire una agenda di pochi punti, che possano subito rilanciare fiducia delle famiglie e delle imprese, con lavoro e meno tasse, eliminare il finanziamento ai partiti, ridurre i Parlamentari, riproporre una diversa gestione di Equitalia, più duttile e con tempi più lunghi per il recupero dei crediti, cambiare definitivamente la legge elettorale, altrimenti detta porcellum.



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