Il fantastico in Italia fatica ad affermarsi (anche se i numeri di Lucca Comics raccontano un’altra verità). Quando l’immaginario riesce a far breccia nell’italiano medio – che di “robe inesistenti” se ne frega assai poco – è sempre una bella cosa, ma non succede quasi mai per caso.
Ci vuole sempre un grimaldello per portare un determinato genere al pubblico generalista.
Il grimaldello è un prodotto – non importa la sua qualità specifica – che riscuote successo di ascolti/vendite/letture, demolendo le barriere che tengono lontano i “profani” da prodotti che, in condizioni normali, non sfiorerebbero nemmeno con un dito.
Un esempio su tutti: Game of Thrones, che ha sdoganato il fantasy.
Sul serio: andate indietro nel tempo di 10 anni e chiedete a un tizio qualunque cosa ne pensa di cavalieri, draghi, spade e bruti. Come minimo vi darà del “bambino troppo cresciuto”. Se vi va bene…
Forse qualcosa del genere si è visto già coi film del Signore degli Anelli, ma l’effetto dirompente di un serial televisivo è superiore a quello di tre film. Può sembrare strano ma è così.
Ed ecco che tutti parlano del Trono di Spade, anche tizi che fino a ieri l’altro non sapevano nemmeno l’esatta dicitura della parola “fantasy”.
Stesso discorso per The Walking Dead, mediocre serial, che sfrutta l’onda lunga di una buona prima stagione, e la fama di essere tratto da un fumetto assai valido. Eppur TWD ha ridato dignità e interesse per la figura dello zombie, molto più di quanto abbiano fatto gli ultimi film di Romero, i vari Resident Evil e un capolavoro quale è World War Z, il libro di Max Brooks.
Ora tutti sono intrigati dalla zombie apocalypse, anche se il punto di riferimento (TWD, appunto) non brilla certo per essere una pietra miliare di questo genere letterario/cinematografico.
Altro esempio: i film della Marvel che hanno fatto scoprire i supereroi al pubblico generalista, che al limite aveva familiarità con Batman, Superman e l’Uomo Ragno. Ma chi avrebbe mai puntato un euro sulla fama totale-globale di Ant-Man o di Occhio di Falco? Ora invece, grazie al grimaldello giusto, sono celebrità. Icone.
Abbassando un pochino l’asticella potremmo parlare del fenomeno dei “gialli scandinavi”, che nel nostro paese sono stati sdoganati dai libri di Stieg Larsson. Da anni le librerie italiane sono invase da cloni, imitatori, o comunque da giallisti che arrivano dal freddo. Una volta i lettori italiani sognavano New York, Chicago, Londra e Parigi, ora anelano per gli omicidi irrisolti di Stoccolma e Uppsala.
Poi ci sono quelli che vanno controcorrente.
Tipo noi autori indie.
Non lo facciamo per amore d’opposizione, bensì perché amiamo argomenti di nicchia, ma a nostro parere altrettanto appassionanti rispetto a quelli universalmente sdoganati.
Weird West, mostri giganti, supereroi “non brandizzati”, storie d’avventura e molto altro ancora. Questa è la nostra offerta.
Vedi mai che un giorno saremo anche noi dei grimaldelli involontari…
(A.G. – Follow me on Twitter)