L’ho visto e provo a dire qualcosa – non vi preoccupate non essendo io un fan delle trame… non vi svelerò nulla. Premetto che a me i film non piacciono, qualunque cosa voglia dire questa affermazione.
Naturalmente mi presentavo al cinema totalmente impreparato. Chi sono i fratelli Coen? Per caso avevo letto ieri mattina sul treno un paio di pagine nelle quali loro si descrivevano e descrivevano un loro film, Fargo. In Fargo loro affermano di aver evitato tutte le regole cinematografiche (quelle che vogliono il cattivo intelligentissimo, il protagonista al centro dell’azione da subito, ogni cosa-incontro-dialogo ha un senso o un nesso con la trama, …).
In questo film han scelto una strada in parte opposta. La ragazzina è un personaggio totalmente cinematografico e irreale, come anche gli altri due protagonisti, e come anche i cattivi. I luoghi han nomi da western, ci sono miniere, texas rangers, whisky, monete d’oro, commercianti di cavalli, storie di assaltatori di banche…
Però è anche vero che più che una vicenda western si descrive un viaggio. E quindi gli incontri casuali, gli spostamenti, le attese al fuoco, abbondano. Totalmente anticinematografici, ma realistici. Gli amanti dell’azione potrebbero dire che “in questo film succede troppo poco“. E poi la durezza della vita, e la neve. Siamo nel Nord degli Stati Uniti, anche se si parla spesso del Sud, del New Mexico e del Texas, dove l’immaginazione colloca le avventure americane più epiche. Ma è una neve che non ti fa sentire freddo a guardare il film. E’ un western, inconsciamente ti sembra calda, o almeno tiepida.
E poi l’atmosfera attorno a me: solo una decina di persone in sala, io che non so se il biondo è Brad Pitt Matt Damon o addirittura Di Caprio, e neanche mi importa, e convinto che l’altro tizio sia Kurt Russell (salvo poi non trovarlo tra i titoli di coda).
E’ un viaggio, pare quasi Jack London, ma è anche una specie di romanzo di formazione: quest’avventura è solo una parentesi nella vita della ragazzina. Si cresce, la vita va avanti, e ti lasci alle spalle anche le vicende più significative e le persone più care. E un rincontro non avverrà mai.
Anzi, ci sono tantissimi rincontri attesi dallo spettatore che non avverranno mai. Come il tizio vestito con la pelle di orso. Sei straconvinto che tornerà, che verrà in soccorso della ragazzina, non è stato solo un incontro casuale: ne abbiamo avuto una descrizione così minuziosa! Ma niente, andato per sempre.
L’unico incontro che si ripete è quello con un certo cadavere impiccato all’albero che passa di mano in mano per pochissimi dollari. Anche un cadavere, in quelle terre desolate, è un piccolo tesoro.