Magazine Cinema
Nonostante non ami affatto il cinema patinatissimo di Luca Guadagnino,questa volta mi sono dovuto ricredere. "A Bigger Splash" è un film che trasuda un'incredibile libertà cinematografica per tutta la sua durata. Sembra quasi un'opera prima per il suo coraggio di osare e mettersi in gioco, perfino contro qualsiasi buonsenso (il finale esilarante che sembra una geniale messa alla berlina di tutto ciò che si è visto). Mi piace l'irresponsabile assenza di senso della misura, la totale capacità di infischiarsene di piacere, la tensione narrativa che s'insinua passaggio dopo passaggio (fino alla straordinaria sequenza della colluttazione). E’ un'opera conturbante e sensualissima capace di cambiare pelle in continuazione, di farsi imprevedibile, virando dove meno te l'aspetti. E’ un film che non solo non teme il ridicolo, ma lo assume nella sua stessa struttura cinematografica. Tra luoghi chiusi e spazi immensi, "A Bigger Splash" è in definitiva un’opera sulla voglia irresistibile di far cinema, di giocare col cinema, di tentare il cinema, fino a smontare se stesso. E che bello quando un autore che non ha mai sopportato riesce a sorprenderti.
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