Il jeans perfetto, cioè come scegliere un jeans può diventare debilitante.

Da Falento @bjo92
Il camerino è uno di quei mistici luoghi dove spesso si consumano drammi, tragedie e crisi di personalità. Lo specchio del camerino riflette sia la nostra figura, sia le nostre peggiori paure, i nostri giudizi più feroci, le nostre paturnie più recondite. Lo specchio del camerino è un Freud con la nostra faccia ed è crudele come quella compagna bulletta delle scuole medie, al quadrato però. Ve la ricordate, la bulletta delle scuole medie? Ora come minimo sarà ciccionissima e con i capelli crespi, poverella.
Ma lo specchio del camerino si trasforma in una feroce chimera quando dobbiamo scegliere dei jeans. Il jeans, ci dicono tutti, è il capo di vestiario più versatile, che si può mettere con tutto, che se lo scegliamo bianco rischiamo la lapidazione pubblica; peccato che NESSUNO ci abbia mai detto, che dico detto, nemmeno ACCENNATO che scegliere un jeans può diventare una delle esperienze più traumatiche della propria vita.Quando io, guardando il mio armadio, provo uno strano senso di vuoto che per una volta NON E' voglia di tonno alla piastra, inizio a sudare freddo e assumo improvvisamente il colore del frullato alla banana. Le gambe si fanno molli, perchè già la mia coscienza ha capito che HO BISOGNO DI JEANS NUOVI. Questo mi getta poi nello sconforto più totale, perchè provare un nuovo paio di jeans palesa tutte le insicurezze accumulate in anni di vita. Dovete avere nervi ferrei e umore tranquillo, autostima a mille e ricordarvi di tutte le cose positive che la vostra persona è riuscita a compiere: a tal proposito, conviene quindi stalkerare la bulletta delle medie e vedere quanto è diventata bruttina. Dovete ricordarvi di quando siete dimagriti sotto le feste di natale senza aiuti demoniaci, riportare alla mente il successo effimero quando eravate riusciti ad asciugarvi i capelli col phon senza uscire di casa come Wanna Marchi nei suoi anni migliori o, peggio, come Marcella Bella o ricordarvi di quando avete scoperto con gioia che il nuovo maglione non faceva i pallini in lavatrice. Tutto perchè provare il jeans sbagliato (e malauguratamente sceglierlo e portarlo a casa perchè eravate sprovvisti di quella lucidità necessaria per questo momento così cruciale, sciagurati) può gettarvi nella più cupa disperazione. A nulla serviranno le rassicurazioni di persone fidate: voi sarete convinti che quei jeans vi facciano il culone e facciano sembrare i polpacci due zamponi da capodanno. Per non parlare delle cosce, che neanche il mais sottovuoto è così compresso. Personalmente, io compro solo due marche. Ne ho provate diverse, ma Levi's e Diesel sono quelle con cui mi trovo meglio. Non amo i jeans troppo skinny (e così dovreste fare anche voi) perchè la moda emo dei primi anni 2000 è giusto che abbia avuto la sua fine: odiavo vedere caviglie sottili che quelle di una Gazzella di Thomson e magari un fondoschiena che avrei faticato a distinguere da un pallone aerostatico. Cioè, si andava da un estremo all'altro, da ragazze e ragazzi con gli arti inferiori delle cavallette a altri individui che gli skinny jeans dovevano proprio DIMENTICARSELI. Per non parlare dei jeans a vita bassa, il peggior scempio che si sia mai visto nella storia del costume dopo le spalline degli anni '80 e quella strana tendenza delle paillettes di giorno che fa tanto 2010. Anche se, purtroppo, qualche reduce ci tenta ancora a farci vedere la sua mutanda fluo: questo perchè la gente è troppo buona e gambizzare a sale grosso mi han detto che è reato, uff.Ecco, il jeans giusto, il jeans perfetto, deve giocare tutto sulle proporzioni: deve adattarsi perfettamente al corpo e modellarlo, ma con coerenza, perchè non è umanamente possibile avere culi giganti su gambe atrofiche, mi capite? E io credo che noi non si parli mai abbastanza della giusta taglia: se vedete che vi state strizzando che neanche Valeria Marini nei suoi tubini di raso, allora forse forse è il caso di cambiarli, no? E se  non riuscite a camminare senza che questi vi cadano alle caviglie se non sostenuti da mano o da cintura, allora anche qui è forse il caso di cambiarli. I miei preferiti sono i 504 straight della Levi's (la taglia non ve la dico neanche, non provateci), con i quali credo di essere un figo pazzesco, più di quello che sono già in realtà. Sono abbastanza aderenti senza stringere come budelli di maiale (oggi mi sono fissato con le metafore sul cibo, MAH), scendono dritti in modo da correggere quel LEGGERISSIMO difetto che io ho delle gambe ad archetto. Ecco, in sintesi voglio dirvi che il jeans perfetto vi cambia, se non la vita, almeno la giornata, e risolve inoltre qualsiasi dilemma di autfit. Il jeans sbagliato invece vi getterà in una spirale di autodistruzione che vi porterà a scegliere ALTRI jeans sbagliati, finchè probabilmente una commessa impietosita e capace vi salverà dalle acque nere e fredde del crudele denim. 

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