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Il K2 è invaso dai rifiuti, il EvK2Cnr ne ha raccolte 15mila tonnellate. Sono stati impegnati oltre 600 volontari

Creato il 08 ottobre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

E’ la seconda vetta del mondo, senz’altro l’ottomila più impegnativo stando agli alpinisti professionisti, ma ora il K2 rischia di essere invaso dai rifiuti. E i numeri lasciano senza parole: si tratta di oltre 15mila tonnellate di immondizia lasciate sulle pendici della seconda montagna più alta della Terra dopo l’Everest, di cui 11.825 chili di rifiuti solidi, 3.675 chili di rifiuti umani, cui si sommano 29 carcasse di animali. E’ il triste bilancio delle campagne Keep Karakorum Clean e Keep K2 Clean 2014, che ha visto impegnati ben 615 portatori, promosse e organizzate da EvK2Cnr, sotto la responsabilità di Maurizio Gallo, guida alpina e responsabile Pakistan di EvK2Cnr.

(montagna.tv)

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La promozione e la gestione di campagne di pulizia di EvK2Cnr. ”È dal 2006 che EvK2Cnr promuove e gestisce campagne di pulizia dei ghiacciai e nel corso di questi 9 anni abbiamo raccolto complessivamente 57 tonnellate di rifiuti. Quest’anno, grazie al supporto ricevuto, ne abbiamo raccolte ben 15.500 chili” afferma Gallo che ha appena diffuso i dati delle due spedizioni. Le attività di raccolta, iniziate il 1° giugno e concluse il 1° di settembre, sono state parte integrante del progetto K2 60 Years Later Expedition, la spedizione alpinistica, scientifica e ambientale che il 26 luglio, a 60 anni dalla conquista italiana, ha visto Michele Cucchi e sei pakistani membri del team, raggiungere la vetta del K2.

L’obiettivo è la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti per la spedizione K2 60 Years Later. La campagna di pulizia Keep Karakorum Clean, che ha come obiettivo la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti abbandonati nel corso degli anni sui campi alti del K2, è tra gli obiettivi, oltre a quelli alpinistici e scientifici, della spedizione K2 60 Years Later. Dalla seconda montagna più alta del mondo sono stati portati a valle oltre 500 chili di materiale e 700 metri di corda. Urdukas, Paju, Gore, Concordia sono alcuni dei nomi dei camp-site sul ghiacciaio del Baltoro che portano ai piedi dei “grandi 8.000 pakistani”, le vette di ottomila metri che dominano i territori pakistani. Campi che ospitano ogni anno centinaia di persone e dove si producono tonnellate di rifiuti. Da Concordia e dai campi base degli 8000 pakistani le tonnellate di rifiuti sono state portate, in alcuni casi per oltre 100 chilometri a spalla o sugli animali fino al villaggio di Askoli dove si trova, dal 2007, Earth, l’inceneritore ecologico installato da EvK2Cnr che, “nonostante si trovi a 3.000 metri di quota, riesce a raggiungere le temperature necessarie per uno smaltimento regolare” assicura Gallo.

EvK2Cnr lavora da anni all’implementazione del Central Karakorum National Park, il Parco immaginato per la prima volta proprio da Ardito Desio, l’uomo che ha guidato la spedizione italiana che ha conquistato il K2 nel 1954. Quest’anno, nell’ambito del progetto Seed, promosso da EvK2Cnr e dalla Kiu, finanziato dalla Cooperazione italiana, è infatti stato approvato in via definitiva il Piano di Gestione del Parco che prevede tra l’altro anche precise regole per la gestione dei rifiuti.

L’Italia al fianco del Pakistan per un progetto di tutela ambientale. “Prendono così vita – riferisce EvK2Cnr – un progetto di tutela ambientale e un Parco dall’anima e dalla storia sempre più italiane, che vedono coinvolta, di fianco al Pakistan, l’Italia non solo a livello istituzionale ma anche con l’impegno di realtà come l’associazione EvK2Cnr e Moncler, che da quest’anno sostiene le attività di tutela ambientale e di sviluppo del grande Parco del K2″. “Lentamente agenzie, trekkers e alpinisti stanno prendendo coscienza di quanto sia importante mantenere puliti le montagne e i ghiacciai per non trasformare questi luoghi selvaggi in luoghi dell’orrore” sottolinea Gallo. E “bisogna sempre ricordare -osserva l’alpinista- che questi grandi ghiacciai del Karakorum sono una riserva d’acqua di enorme importanza per la popolazioni che vivono lungo tutto il bacino dell’Indo”. (ADNKRONOS)


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