Il Kavarna è vicino, e la Questura sposta la sede dell’incontro pubblico con Verso Nord e Giancarlo Pagliarini. Ecco il decalogo del “vecchio Paglia”

Creato il 16 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Basta un timore, una preoccupazione, anche se nulla è successo, ma la Questura è entrata in azione per prevenire eventuali problemi tra Verso Nord, che ha organizzato per questa sera un incontro pubblico al Cascinetto, e il centro sociale Kavarna.

Giancarlo Pagliarini indica la via … verso Nord!

Il movimento politico fondato da Massimo Cacciari invita comunque i cittadini all’incontro presso Spazio Comune alle 20.45 di stasera. Probabilmente la partecipazione di un ex ministro della Lega Nord (Giancarlo Pagliarini) ha indotto la Questura a spostare il luogo dell’incontro.

Giancarlo Pagliarini, che ha istituzionalizzato il suo soprannome “Paglia”, col quale a volte parla di sé nel suo sito (“il vecchio Paglia”) ha pubblicato appunto su www.giancarlopagliarini.it il suo decalogo, tanto per chiarire alcune indicazioni di principio. Eccole.

Il mio decalogo

(fin dai tempi della campagna elettorale del marzo 1992)

Sì, certo; il termine “decalogo” può sembrarvi eccessivo ma sono proprio questi i dieci punti che ho elaborato con altri amici nel 1991 nella vecchia sede della Lega in Piazza Massari e che da allora diffondo e discuto in migliaia di incontri in giro per l’Italia. Lo abbiamo sempre chiamato “il decalogo di piazza Massari”. Date un’occhiata anche voi.

“Decalogo” del Paglia

  1. Limitare il potere di tassazione dello Stato e degli enti locali, identificando nella Costituzione un tetto massimo alla pressione fiscale complessiva. Invertire i flussi fiscali, eliminando l’intermediazione dello Stato e statuire che le PA di ogni Regione devono coprire almeno l’80% di tutte le loro spese, incluse quelle previdenziali. Solidarietà e perequazione possono coprire il rimanente 20% solo in assenza di sprechi e di significativa evasione fiscale nelle Regioni che ricevono la solidarietà dalle altre Regioni.
  2. Riconoscere nella Costituzione l’impresa, e tutelarla
  3. Limitare la presenza dello Stato nell’economia.
  4. Regolamentare il diritto di sciopero.
  5. Imporre obblighi di trasparenza e di rendiconto ai sindacati.
  6. Tutelare come valore fondamentale la professionalità, l’imparzialità e l’indipendenza della pubblica amministrazione.
  7. Togliere gli attuali limiti all’esercizio dei referendum.
  8. Statuire con molta chiarezza che il debito pubblico potrà essere trasferito alle generazioni future solo a fronte di investimenti.
  9. Passare gradualmente dall’attuale, assurdo sistema pensionistico “a ripartizione” a un più razionale e responsabile sistema “a capitalizzazione”.
  10. Sancire nella Costituzione il principio dell’assoluta uguaglianza tra pubblico e privato, che devono essere considerate due sfere parimenti sovrane. Prevedere che se tra queste due sfere sorgono gravi conflitti, a decidere sia la volontà popolare, attraverso un referendum. Sancire che il cosiddetto “primato della politica” é un’idea falsa, e che una società libera e aperta é sempre dualistica: poggia cioè su una assoluta uguaglianza tra privato e pubblico.

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