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“Il kraken, il mostro marino, è esistito davvero”

Creato il 13 novembre 2013 da Extremamente @extremamentex

Vorace ed enorme, con tentacoli in grado di avvolgere e di sbriciolare una nave, dotato di un becco dalla forza devastante. Il kraken- il mostro marino descritto da racconti e disegni come una piovra gigantesca- ha terrorizzato i marinai per secoli. Una creatura mitologica per tutti, tranne che per un paleontologo, convinto di poter dimostrare la sua esistenza.

“Il kraken, il mostro marino, è esistito davvero”

NEL DISEGNO, UN MITICO KRAKEN ATTACCA UNA NAVE

L’idea che un cefalopode abnorme possa essere davvero vissuto, milioni di anni fa, nelle profondità marine è stata avanzata, per la prima volta, nel 2011 da Mark McMenamin durante il convegno del Geological Society of America. Quest’anno, lo studioso si è ripresentato al meeting con quelle che ritiene delle prove: quello che potrebbe essere la punta di un rostro accuminato e le tracce fossili di una possibile vittima.

Due anni fa, McMenamin aveva ipotizzato che i resti di un ittiosauro- un grosso rettile marino vissuto 250 milioni di anni fa- scoperto nel Berlin Ichtyosaurus State Park del Nevada  presentassero una disposizione che ricordava le prede delle odierne piovre giganti: esse spesso attaccano ed uccidono gli squali stritolandoli e alterando la posizione delle loro ossa. Tra l’altro, secondo il paleontologo, le rocce nelle quali l’ittiosauro si trovava sarebbero state erroneamente interpretate come prodotte da sedimenti oceanici superficiali: in realtà, sarebbero stati molto profondi- insomma, l’habitat ideale per un kraken.

Ma la sua interpretazione era stata accolta con molta freddezza dai colleghi del convegno, tanto che McMenamin si era quasi  convinto di essersi sbagliato. Poi, però, per caso si è imbattuto, in un vecchio giornale, nelle foto che mostravano alcuni scheletri di ittiosauri appena recuperati da uno scavo nel parco del Nevada, durante un’esposizione al museo di Las Vegas. E i reperti mostravano la medesima configurazione, con le ossa sparpagliate.

“Il kraken, il mostro marino, è esistito davvero”

UN DUELLO TRA UNO SQUALO E UNA PIOVRA GIGANTE

“Erano nell’esatta posizione nella quale li avevano trovati: avevano la cassa toracica schiacciata, le vertebre erano tutte spostate sullo stesso lato”, afferma il ricercatore. “Era molto strano, non avevo mai visto nulla del genere prima: sembrava che qualcosa avesse rimescolato tutte le ossa”. Per questo, McMenamin all’inizio del 2013 è tornato in Nevada insieme ai suoi studenti alla ricerca di altri indizi. Hanno così scoperto un fossile che a loro avviso è la parte di un becco di una piovra gigante- insomma, le fauci di un kraken.

“È la componentie più dura del corpo di cefalopode, quindi è la parte più facilmente conservabile in un fossile. L’abbiamo paragonata al becco di un calamaro gigante di Humboldt ed ha funzionato piuttosto bene: risultano molto simili, hanno le stesse fratture e linee convergenti”, ha aggiunto. Ma le sue conclusioni non sono condivise dagli altri ricercatori.

“Il problema, quando si argomenta sul kraken, è che non vengono prese in debita considerazione altre possibili strade per spiegare, ad esempio, perchè le vertebre risultino fuori posto”, dice ad esempio Spencer Lucas, anch’egli paleontologo e curatore del museo di Scienza e Storia Naturale del New Mexico. “Il corpo dell’ittiosauro può essersi decomposto ed essere collassato, poi l’azione di vari animali-spazzini può averne confuso la distribuzione delle ossa. Ecco perchè le vertebre sono allineate in un modo anomalo.”


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