Il corso della vita di un oggetto conta almeno due fasi: è necessario, quando viene acquistato e diviene inesorabilmente inutile, quando viene buttato. C'è chi però ha deciso di eliminare dal vocabolario la parola "inutilità" e di sostituirla con "recuperabilità". Dal 2010, Valentina Mezzetti e Alessio Lattanzi, artigiani e designer, riattivano elettrodomestici, utensili da cucina, porte, scatole e ogni genere di oggetto d'uso quotidiano. Alle porte di Roma hanno dato vita al loro spazio di lavoro e al loro progetto, Re-lab. Un laboratorio, che fa passare gli oggetti a uno stadio supplementare attraverso un'interpretazione alternativa della loro funzione originale.
Nel Re-lab gli oggetti vengono trasformati, alterati, rinnovati e convertiti da inutili a desiderabili. Nascono così comodini, sedie, sgabelli, tavolini, lampade: arredi e complementi originali e funzionali, che possono inserirsi con naturalezza in qualsiasi abitazione. Il merito è tutto della creatività e dell'ingegno di Valentina e Alessio, che riescono nell'intento di sottrarre gli oggetti al loro inevitabile destino, conferendogli nuove destinazioni d'uso.
Re-lab è un progetto bellissimo perché ci insegna a guardare oltre le apparenze. Le apparenze che ci fanno concepire un oggetto come brutto, irrecuperabile o insignificante. Perché proprio come diceva Fabrizio De Andrè e proprio oggi sarebbe stato il suo settantacinquesimo compleanno: "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior".
re-lab-design.comImage Courtesy Re-lab www.facebook.com/relabdesign