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Il LAC di Lugano: apertura, transdisciplinarietà e qualità

Creato il 21 ottobre 2015 da Erika Gottardi @ErikaGottardi

Tre parole chiave per l’investimento più importante che la città di Lugano abbia mai fatto

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Uno spazio polifunzionale, ecologico e flessibile che si protende verso il Lago di Lugano: il Lac, Lugano Arte e Cultura, non è solo un Museo ma un vero e proprio centro culturale che si propone come nuovo polo d’attrazione per i turisti stranieri e locali.  Lo spazio, inaugurato lo scorso settembre, ospita fino a gennaio la mostra “Orizzonte Nord – Sud. Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840 – 1960” oltre ad esposizioni ed eventi collaterali.

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Nato per sopperire ad un’effettiva mancanza di strutture atte ad ospitare attività culturali, il nuovo Lac di Lugano racchiude un museo d’arte moderna, il Masi – Museo d’Arte della Svizzera italiana, ma anche una piccola sala per spettacoli teatrali, il Teatrostudio, ed una sala per concerti incastonata nella collina retrostante. Tale commistione di arti è una formula inedita ed innovativa sia per il Ticino che per l’Italia.

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Progettato dall’architetto ticinese Ivano Gianola, il complesso del Lac è caratterizzato da interni sobri e pareti modulabili che permettono di costruire volumi compatibili con la natura delle opere esposte. L’intero edificio è nato in dialogo con il paesaggio: l’architettura si protende verso il lagola piazzetta esterna entra nella hall attraverso le grandi vetrate diventando un tutt’uno con essa e riproponendo l’idea di trasparenza e scambio tra interno ed esterno proprie del progetto.

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Scegliendo l’ecosostenibilità in fase di costruzione si è evitato di trasportare lontano il terreno rimosso per creare il parcheggio sotterraneo e gli spazi del Lac. Grazie alla collaborazione con biologi e specialisti si è deciso di utilizzarlo piuttosto per riconfigurare il fondale e rigenerare la flora e la fauna del lago antistante.

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Le mostre

Per l’apertura si è scelto di combinare una serie di mostre temporanee con l’obbiettivo di collocare l’esposizione permanente a partire da gennaio 2016.

La mostra inaugurale del Masi, i , intitolata “Orizzonte Nord – Sud Protagonisti dell’arte europea ai due versanti delle Alpi 1840 – 1960”, propone un viaggio attraverso le Alpi in due direzioni: verso il nord e la Svizzera tedesca e verso il sud e l’Italia, i due poli che hanno influenzato la sensibilità del Ticino. Ciò è stato messo in evidenza dai curatori attraverso una selezione di opere che va da Böcklin a De Chirico, da Holder a Wildt, da Anker a Morandi, da Segantini a Medardo Rosso per giungere, attraverso esponenti del dadaismo e  del futurismo, a due maestri del Novecento come Fontana e Giacometti. L’unico artista presente a non essere né svizzero né italiano è J. W. M. Turner, che attraversò e ritrasse il Ticino durante i suoi viaggi verso l’Italia, sancendo l’idea di un paese territorio di passaggio. Collaterale al percorso “Orizzonti Nord – Sud” la rassegna “In Ticino. Presenze d’arte nella Svizzera Italiana 1840 – 1960” visibile fino al 28 febbraio nell’altra sede del Masi, Palazzo Reali, destinato ad ospitare in futuro la sezione più antica della collezione del Museo, che parte dal Quattrocento.

Credits:

ticino.ch

Ph. Fb Page LAC Lugano Arte e Cultura



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