Titolo: Il ladro di gomme
Autore: Douglas Coupland
Editore: ISBN
Anno: 2013
Traduzione: Tiziana Lo Porto
"Ho fatto delle cazzate e delle cose buone nella vita, ma tutto è svanito da sé, ed eticamente credo di essere una persona abbastanza ordinaria, uno come gli altri. Le tue Giovanna d'Arco e i tuoi Superman non si vedono speso in giro. Il mondo è fatto perlopiù di quelli come me, che arrancano. Ecco cosa fa la gente – arranca, arranca, arranca. Anche se venire a patti con il fatto che sono come tutti gli altri mi deprime, il dolore è alleviato dalla sicurezza che mi dà il sapere di essere parte della specie umana".
Quella di Douglas Coupland è una scrittura ironica e limpida, eppure "Il ladro di gomme" non è un libro semplice da spiegare, perché l'autore canadese di "Generazione X" si diverte a confondere i generi letterari creando un'allegra mescolanza.
Roger fa il commesso da Staples, un megastore specializzato in prodotti per l'ufficio. Quarantatré anni, divorziato, alcolista o quasi, non fatichiamo molto a comprendere il suo stato d'animo sin dalle prime pagine: "Ti capita mai di voler essere qualcun altro, chiunque altro ma non tu – quel tu con un posto fisso e una famiglia da sfamare, quel tu con una casa relativamente dignitosa, e che non smette di impegnarsi per tenere in piedi le amicizie? In altre parole, quel tu che rimarrà più o meno uguale a se stesso fino alla tomba?"
Roger tiene un diario e fin qui niente di strano.
Questo diario, però, è scritto in gran parte dal punto di vista di una giovane collega, Bethany. "Mi occupo di rifornire i corridoi 2-Nord e 2-Sud: buste trasparenti, intercalari e divisori, quaderni articoli della Post-it, boc-notes, carta da regalo e carta da lettere. Se odio questo lavoro? Sei scemo? Certo che sì".
Quando Bethany scopre il diario di Roger, inizia a scambiarsi con lui delle lettere sempre più intime. Allo stesso tempo, Roger sta scrivendo un libro, intitolato "Lo stagno del guanto" e incentrato su una coppia litigiosa, Gloria e Steve, di cui seguiamo contestualmente le vicende.
E poi ci sono DeeDee e Kyle e Brittany e... Non vi gira un po' la testa? A me sì.
Il meccanismo narrativo ideato da Coupland è indubbiamente contorto, anche se l'abilità dell'autore sta proprio nel farci perdere e poi subito ritrovare il bandolo della matassa, confonderci e poi farci ritornare su strada, magari una strada diversa da quella su cui ci eravamo incamminati. Insomma, la lettura de "Il ladro di gomme", oltre a essere divertente, rappresenta anche un buon esercizio di stile. Sconsigliato agli amanti del romanzo tradizionale...
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