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Il lamento dell'oceano, di Victoria Francés

Creato il 13 gennaio 2013 da Almacattleya
Il lamento dell'oceano, di Victoria Francés
Guardi Victoria Francés, guardi le sue illustrazioni e non vedi differenza tanto che ci si potrebbe chiedere se anche lei appartiene a quel mondo.
Il lamento dell'oceano, di Victoria Francés
Il lamento dell'oceano, di Victoria Francés
witches


Victoria Francés, nata nel 1982 a Valencia, dice di essersi ispirata ai boschi galiziani della sua infanzia. Come autori si ispira a Lovecraft, Poe...Resa famosa con Favole, il suo stile è molto sul gotico (si vedono vampiri, streghe, giovani donne maledette) venato però di malinconia.Dopo aver fatto di Favole una serie in tre volumi, ha continuato con Angel Wings, Il cuore di Arlene e la serie in due volumi (finora) di Misty Circus.Il suo ultimo lavoro pubblicato è Il lamento dell'oceano (ed.Rizzoli) dove c'è una storia d'amore e di morte tra un giovane e una sirena.
Il lamento dell'oceano, di Victoria Francés
Andando alla fine si può leggere come questa storia sia un omaggio personale a La Sirenetta di Andersen ribadendo che la versione autentica, seppur triste, è migliore di tutte le versioni (o almeno della stragrande maggioranza) edulcorate fatte per non turbare troppo i bambini. Eppure, come si può leggere, Andersen ha trattato il tema dello scontro con la realtà, che spesso non collima con la realtà, in maniera delicata.Per quanto mi riguarda, trovo che il primo sacrificio (ovvero rinunciare alla sua coda, alla voce) per poter amare sia molto più terribile del secondo (ovvero non uccidere il principe per riavere la coda e aver salva così la vita). Lo trovo terribile perché quanti di noi rinunciano a qualcosa che li appartiene "soltanto" per adattarsi agli standard della persona che si ama?E poi non trovavo giusto che lei non avesse un'anima.Vabbé, queste sono mie considerazioni che non hanno a che fare con il libro della Francés.La scrittura della storia è molto "decorativa" e opulenta ma senza essere fuori posto. Trovo infatti che per quella storia c'entri alla perfezione. Infatti si ha la sensazione che la storia sia ambientata in un tempo lontano non soltanto guardando i vestiti, ma anche leggendo le parole.Per quanto riguarda i disegni non ho proprio niente da dire: sono assolutamente splendidi. Soltanto non vorrei che anche lei cadesse nella trappola del "facciamo i visi tutti uguali" che spesso riscontro anche in autori eccezionali come Milo Manara.Nei colori ho potuto notare la predominanza di colori "lunari" e non è un caso.ATTENZIONE SPOILERNella storia si parla anche della malattia, di un morbo che prima ha colpito il padre del protagonista e poi lui stesso. Il fatto che la sirena prenda per sua volontà il morbo, può far pensare un attimo anche all'immagine di Cristo, ma anche a quella della natura (lei appunto appartiene all'acqua, simbolo di vita) che si ammala e che porta sul suo "corpo" segni della nostra malattia.FINE 
Il finale è piuttosto amaro come si conviene a una storia che vuole essere un omaggio alla vera Sirenetta.
E' una storia breve che si fa leggere e gustare i suoi disegni con piacere.
Il sito ufficiale dell'autriceIl mio post dove parlo delle Sirene ovvero da Omero ai giorni nostri.

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