E finalmente ci siamo, mi sono decisa a scrivere questo post sulla cosmetica ecobio. La spinta finale me l’ha data la puntata di Report di domenica scorsa, in cui un po’ si demonizzava il mondo del biologico, soprattutto perché non esistono leggi che regolino come si deve la produzione biologica e furbetti che ci marciano su sono tanti. Inoltre, trovo che il servizio di Report sia stato un po’ superficiale, e quindi il rischio che si corre è che molti, dopo aver visto la puntata, possano pensare che tutto ciò che è bio è una gran fregatura. Ma non è così.
Io mi sono avvicinata al mondo ecobio partendo dalla cosmetica, per quanto riguarda il cibo sto ancora sperimentando, ne parlerò più avanti. Un’amica mi ha fatto conoscere questa alternativa alla solita cosmetica, e ho iniziato a fare un po’ di ricerche, spinta dalla curiosità. Ovviamente una delle prime domande che mi sono posta è stata appunto se effettivamente c’è una reale differenza tra cosmetica ecobio e no, soprattutto perché, i prezzi dei primi prodotti eco bio erano molto più alti rispetto a quelli dei prodotti commerciali.
Sono quindi entrata nel magico mondo dell’INCI. Cos’è L’Inci? E’ quell’elenco di ingredienti che si trova sul retro di tutte le confezioni dei prodotti che utilizziamo e che suona un po’ come una formula magica. Solo che ci sono incantesimi di magia bianca e incantesimi di magia nera, nerissima!
Fortunatamente sul web si trovano numerosi forum, blog e canali youtube, dove ragazze come noi parlano proprio di tutti questi prodotti.
Io ho trovato il loro supporto molto utile, soprattutto all’inizio, quando ancora non ci capivo niente di tutti quei nomi stani! La prima cosa che memorizzai fu: “tutto quello che finisce con -one è dannoso!”, ma non bastava, anche perché non è proprio così. Una cosa importante è la posizione che occupano gli ingredienti, quelli in cima alla lista sono quelli contenuti in percentuale maggiore.
Ci sono comunque degli aiutino che arrivano dalla teconologia per capirci qualcosa in più: le app per smartphone sono un valido aiuto in questo difficile compito di interpretazione delle etichette (Biotiful, BioDictionary, E’ verde?).
Ma quali sono gli ingredienti dannosi?
Quelli che finiscono in -one, come dicevo prima sono i siliconi (Dimethicone, Amodimethicone, ecc.). Non finiscono tutti in one, quindi è bene informarsi. I prodotti commerciali ne sono pieni, ed è quell’ingrediente che ci dà l’illusione di avere una pelle più liscia, i capelli più lisci e così via. Ma in realtà creano solo una pellicola su pelle e capelli e sono inquinanti.
I tensioattivi e altri ingredienti derivati dal petrolio (Paraffinum Liquidum, PEG e PPG, Mineral Oil, Petrolatum), c’è bisogno di aggiungere altro?
I conservanti, anche conosciuti come parabeni ( Propylparaben, Butylparaben ), agenti chimici che in concentrazioni elevate possono essere dannosi perché mimano gli estrogeni e possono interagire in maniera negativa con il nostro organismo ( sono state dimostrate correlazioni con l’infertilità maschile e i tumori al seno).
Oltre a numerosi atri prodotti allergizzanti.
Fortunatamente molti ingredienti, circa 4000, sono stati raccolti nel Biodizionario, messo insieme da Fabrizio Zago, chimico e consulente di molte catene di distribuzione dell’industria cosmetica tra le altre cose. E’ un utile strumento per fare le proprie ricerche, e giungere alle adeguate conclusioni.
Un altro forum utile è quello di saicosatispalmi, oltre a fornire le liste di tutti gli ingredienti di moltissimi prodotti (io ci ho perso una giornata intera all’inizio, passando in rassegna tutti prodotti che avevo in casa), si parla anche di stile di vita, riciclo creativo, alimenti, autoproduzione e forma fisica.
L‘Angolo di Lola offre inci dei cosmetici suddivisi a seconda delle funzioni (capelli, viso, corpo..), inoltre da molte ricetti testate per autoprodursi i cosmetici (per le più intraprendenti).
Se invece non avete alcuna voglia di leggere papiri (tipo questo), ci sono numerosi video di ragazze che vi propongono le recensioni di molti prodotti. Occhio, perché se entrate nel tunnel non ne uscite più!
Ci sono anche alcuni shop online, di prodotti ecobio, che hanno una parte ben curata in cui spiegano molte cose utili e interessati, come ad esempio Il Giardino di Arianna, che qui vi spiega tutte le certificazioni che trovate sui prodotti.
Ci tengo a fare una precisazione. Il cosmetico ecobio è tale perché oltre a non essere dannoso per noi e per l’ambiente, è prodotto anche con materie prime biologiche; è anche importante sapere qual è la filosofia che adotta l’azienda produttrice, anche perché le certificazioni presenti sulle confezioni costano parecchio, quindi se un prodotto non ha un determinata certificazione non significa che quella determinata azienda non rispetti quel protocollo particolare.
Non tutti i prodotti commerciali hanno ingredienti dannosi, per questo è importante saper leggere le etichette, non saranno ecobio, ma almeno non sono dannosi.
Informatevi sempre, non fermatevi alle etichette scritte a caratteri cubitali, “NO SILICONI, NO PARABENI”, o alla semplice presenza delle parole bio o phyto, perché spesso sono specchietti per allodole, e in realtà non sono per niente naturali e magari contengono quei prodotti che a gran voce dicevano di non contenere.
Il discorso è comunque molto vasto, spero di aver dato almeno uno spunto per iniziare a guardare con un po’ di occhio critico i prodotti che utilizzate abitualmente.