Nel 1938 a Basilea, Albert Hofmann, sintetizzò dall'acido lisergico estratto dall'ergot, un fungo parassita della segale, una sostanza chiamata LSD.
Il fungo era conosciuto dall’antichità per la sua pericolosità, in quanto responsabile di stati di allucinazione e alterazione della percezione. Si ritiene tra l’altro che esso sia alla base di alcuni racconti di voli notturni delle streghe.
Negli anni Cinquanta l'LSD venne liberamente sperimentato e divenne popolare anche per la pubblicità che diedero a questa sostanza molti intellettuali, dando vita ad una “cultura psichedelica” basata sull’alterazione ed espansione delle percezioni mediante l’uso di questa sostanza.
Nel 1967 l'LSD venne bandito in tutto il mondo per la sua pericolosità, entrando peraltro nel giro del mercato nero. Nel frattempo si contavano le vittime degli anni di libero uso.
Nel pieno della cultura psichedelica, nel 1965, nasceva una band inglese destinata, attraverso una lunghissima carriera, a diventare una delle formazioni più importanti della storia della musica.
Space rock e rock psichedelico sono gli ingredienti base dei primi anni di carriera dei Pink Floyd, una formazione costituita dal bassista George Roger Waters, dal batterista Nick Mason, dal tastierista Rick Wright e dal cantante e chitarrista Syd Barrett, che diede il nome alla band.
È “l’era del diamante pazzo”, dominata dalla personalità di Syd Barrett, purtroppo sempre più instabile anche a causa dell’uso di LSD e altre droghe. Dopo il crollo psicologico di Barret, nel 1968, è David Gilmour a sostituirlo. I Pink Floyd profondamente colpiti, dedicheranno a Barret nel 1975 l’album “Wish you were here”, che si apre con “Shine On You Crazy Diamond”.
Con l’arrivo di Gilmour i Pink Floyd abbandonano il rock psichedelico per il progressive. Una nuova fase che culminerà con la pubblicazione di un album destinato a passare alla storia (per inciso il tecnico del suono era il geniale Alan Parson).
Nel 1973 esce un concept album sulla cui copertina c’è un prisma che scinde un raggio di luce. È “The dark side of the moon” un album tra i più venduti di tutti i tempi, con 10 singoli anch’essi hit di straordinario successo. Il riferimento è alla faccia della Luna che dalla Terra non è mai visibile. Ma il significato va oltre. Chiunque ha una parte nascosta agli altri e anche a se stesso. È la parte oscura.
L’album si conclude con un brano, in cui la voce di Roger Waters enumera tutte le cose che stanno sotto il sole, in armonia. Ma tutte queste possono essere eclissate, improvvisamente, dall’ombra della luna.
Alla fine della canzone, che un battito cardiaco ricollega idealmente al primo brano dell’album, si sentono alcune misteriose parole. È la voce del portiere dei mitici studi di Abbey road, che ammonisce: “In realtà non c'è nessun lato oscuro della luna. Di fatto è tutta scura. L'unica cosa che la fa sembrare luminosa è il sole.”
Pink Floyd, Eclipse