Magazine Maternità

Il latte, Io e Katy Perry

Da Sgangerata

Se pensate che allattare sia “la cosa più bella e naturale del mondo”:
1.Evidentemente non avete mai allattato
2.Io e voi dobbiamo parlare.

Già diverse settimame prima del parto i miei seni si sono trasformati lentamente in rubinetti una sostanza giallognola non bene identificata ( da me perlomeno).
Sicché alla prima scoperta, allarmata per il colore, ho scritto alla mia ginecologa “Perdo latte dal seno, ma evidentemente é scaduto perché é giallo!”
Lei mi ha laconicamente risposto così ” 👍 ”
Nell’intento di non disturbarla ulteriormente, ho lasciato strada libera allo strabiliante incontro tra la mia ansia e la mia ignoranza sulle molteplici interpretazioni di quel criptico messaggio: “ok é scaduto” o ” ok ho capito non so perché sia giallo” “ok…- oh cazzo ho sbagliato l’invio, era per il mio insegnante di tennis”.
Una volta tornato a casa mio marito, utente assiduo di mamminepancine E alfemminine, mi ha spiegato che si trattava di colostro, il primo latte.
Al momento del parto la perdita di latte é aumentata, tanto che tutt’ora dormo perennemente con asciugamani 50cmx30cm sotto la maglietta, per evitare di svegliarmi in un letto completamente bagnato di latte.
In sala parto l’ ostetrica mi consigliò delle conchiglie raccoglilatte “sono davvero pratiche, io le usavo sempre” mi disse.

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Ora, credete a me: trattasi non di cozze o vongole di mare, bensì pezzi di plastica rigida da apporre sul seno di una non-praticità unica dal momento che tenerle ferme é impossibile.
Al primo movimento tutto il latte raccolto vi cadrà addosso rendendovi appiccicaticce fino alla prossima doccia.
Io le usate per ben 6 ore durante le quali, girandomi prona sul letto e dimenticando i 2 aggeggi marini appoggiati al seno, ho rischiato la frantumazione di due costole.
Ho aggirato il problema usando semplicemente delle coppette assorbilatte in cotone.

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Qualcuna consiglia di utilizzare dei normali assorbenti intimi per risparmiare, devo ammettere che l’idea di avvicinare qualcosa con le ali alle mie tette sempre più sensibili alla forza di gravità mi ha solleticato! Ma ho preferito non illuderle.
Nonostante gli improponibili trucchi, presto ho imparato a convivere con latte spiaccicato in ogni dove: allattando, il nano lascia simpaticamente cadere il latte lungo il mio fianco o, ancora meglio, spesso si riempe la bocca con una bella poppata per poi risputarmela addosso.
Sono gioie.
Sinceramente la gioia più grande  non me l’ha certo data lui, il nano, bensì trasformarmi in Katy Perry, una non troppo lontana mattina d’agosto. Ma andiamo per gradi.
Dicevo: agosto, mattina; svegliandomi come sempre a rischio mastite, sotto la doccia calda ho iniziato a massaggiare i seni per (scusate la scelta della parola) sgorgarli.
E lì é avvenuta una trasformazione degna dei migliori fumetti, ma che dico …degna di un film di Spielberg: da puerpera sfigata in preda a una crisi isterica (e a una mastite), all’interno del box doccia, mi sono trasformata in Katy Perry sparalatte.

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Come Katy sparava panna, i miei seni hanno iniziato a sparare latte con una forza e un vigore che dalla doccia avrei tranquillamente potuto centrare il water.

E lo feci.

Alice 1 – Latte 0

California Gurls – Katy Perry


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