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Dopo la visione di questo capolavoro rimango sempre elettrizzato, spiazzato, sorpreso, senza parole, un coglione, insomma. E' un film geniale, bello, che non ci si stanca mai di vedere e rivedere, e non solo per la storia narrata, ma per il come viene narrata, diretta, e ovviamente interpretata, da un giovane Dustin Hoffman al suo primo ruolo di rilievo, da una Anne Bancroft splendida che aveva solo sei anni in più di Dustin all'epoca in cui girò il film, e da una bellissima e giovanissima Katharine Ross. Dustin Hoffman è Benjamin Braddock, l'incarnazione del neolaureato medio, che dopo aver passato molto tempo lontano da casa, torna dalla sua famiglia che gli organizza una festa per il suo ritorno. Alla festa c'è anche la signora Robinson (Anne Bancroft), moglie del miglior amico di suo padre, che gli chiede se può accompagnarla a casa e lui di malavoglia accetta. Lei lo invita poi a entrare in casa e - scena più famosa del film - lei tenta di sedurlo. In seguito a quella serata Benjamin pensa all signora Robinson fino a quando la chiama per chiederle di vedersi in un Hotel. Inizia così una elettrizzante relazione con l'avvenente donna, che termina quando Benjamin conosce Elaine (Katharine Ross), la figlia della signora Robinson, di cui si innamora.Non possiamo non ridere di Benjamin, non possiamo non ridere di noi stessi, perché lui è tutti noi: ingenuo, spaesato, che non sa cosa fare, perso nei propri pensieri. Oltre alla famosissima scena "Signora Robinson, lei sta cercando di sedurmi?", che non è questa diamine di un boia:
ma un altra che non riesco a trovare, e, piccola curiosità, la famosa gamba che vedete non è di Anne Bancroft, bensì di Linda Gray, divenuta famosa poi per la serie televisiva Dallas, è esilarante la scena dell'hotel, quando lui chiama la signora Robinson e lei gli dice che sarà lì tra un'ora. Si raggiungono picchi d'ilarità intelligentissimi, mentre lui girovaga agitato per l'hotel, con il concierge che lo guarda in modo sospetto. La regia di Mike Nichols - premiata con l'Oscar nel 1968 - è innovativa, originale, con idee. Infine non posso fare a meno di citare l'ultima scena.
La scena finale, proprio l'ultima inquadratura, è una delle più belle scene del cinema mondiale. Loro due sono scappati, salgono su un autobus, sono felici, lui ride mentre i passeggeri li guardano sorpresi e curiosi, poi però inizia The sound of silence, lui guarda fisso davanti a sé, il suo sorriso muore, mentre lei lo guarda un'ultima volta prima di guardare anche lei davanti a sé, senza sorriso. Sono infelici. Il matrimonio è l'infelicità (ricordiamo che dopo Dustin farà Kramer vs Kramer). Pur essendo innamorati e vivi, sono infelici. La vita è infelicità. E questo film è, dopo tutto, una nota felice sullo spartito cinematografico del mondo.
Qui di seguito la scheda film (fonte Wikipedia):
Titolo originale: The Graduate
Paese di produzione: USA
Anno: 1967
Durata: 105 min
Genere: drammatico, commedia
Regia: Mike Nichols
Soggetto: Charles Webb
Sceneggiatura: Buck Henry, Calder Willingham
Produttore: Lawrence Turman
Fotografia: Robert Surtees
Montaggio: Sam O'Steen
Musiche: Dave Grusin, Paul Simon
Interpreti e personaggi:
Dustin Hoffman: Benjamin "Ben" BraddockAnne Bancroft: signora Robinson
Katharine Ross: Elaine Robinson
Brian Avery: Carl Smith
Murray Hamilton: signor Robinson
Marion Lorne: signorina DeWitte
William Daniels: signor Braddock
Elizabeth Wilson: signora Braddock
Walter Brooke: signor McGuire
Norman Fell: signor McCleery
Elisabeth Fraser: seconda signora
Richard Dreyfuss: pensionante (non accreditato)
Doppiatori italiani:
Luigi La Monica: Benjamin "Ben" BraddockAnna Miserocchi: signora Robinson
Melina Martello: Elaine Robinson
Aldo Giuffré: signor Robinson
Benita Martini: signora Braddock
Stefano Sibaldi: signor Braddock
Pino Colizzi: Carl Smith
Bruno Persa: signor McGuire
Ennio Balbo: signor McCleery
Sergio Tedesco: impiegato dell'hotel
Denny B.