Il lavoro è una cosa seria tabule rase
Tralasciando le promesse fantascientifiche del Cavaliere e del milione di posti di lavoro promesso anni fa, prima la riforma Fornero e oggi il Piano Lavoro del governo Letta, mostrano una vergognosa e inaccettabile ignoranza su come gli italiani vivono e … non lavorano.
Per anni , quelli della generazione di chi scrive (i 30/40enni) si sono sentiti dire che per trovare lavoro bisognava specializzarsi e qualificarsi. E noi ad accatastare titoli, attestati e speranze. Anche la manodopera doveva essere qualificata: l’operaio doveva essere preparato alle nuove tecnologie, all’innovazione…
Nonostante il cumulo di “pezzi di carta”, pochi di noi sono riusciti a trovare una occupazione dignitosa. Moltissimi ancora aspettano e continuano a collezionare master e specializzazioni, anche se non hanno più speranze.
Al danno, come sempre, si aggiunge la beffa. I giornali si riempiono di titoloni sulla disoccupazione dei giovanissimi e degli anziani, e dei collezionisti di pezzi di carta, pluriqualificati, OVER -29, non si curano affatto.
Una intera generazione tagliata fuori dal processo produttivo del Paese. Una generazione il cui momento di rivalsa non arriva mai. Una generazione dimenticata e umiliata.
Anche Letta, giovane premier di sinistra (?), li ha ignorati, come ha ignorato i qualificati-plurispecializzati di vent’anni, privilegiando un profilo di disoccupato inverosimile : tra i 19 e 29 anni , senza diploma, che vive da solo o che ha persone a carico…
I giornali all’indomani della presentazione dello strepitoso piano hanno titolato a caratteri cubitali : 200 mila posti di lavoro per i giovani… quelli disadattati, che non hanno studiato …e non cominciamo con i soliti pietismi, tipo: non hanno potuto, non ne hanno avuto la possibilità. Quanti genitori si sono tolti il pane di bocca per far studiare i figli, per quel pezzo di carta che ora non conta più nulla? Per gli altri, i meritevoli, e per chi ha superato la soglia dei 29 (uso personale di articolo: cara E. hai 31 anni, basta titoli, ormai sei vecchia), niente! Nemmeno la speranza!
Il lavoro è una cosa seria tabule rase