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Il lavoro ri-comincia a cinquant'anni…

Creato il 19 giugno 2014 da Csimmve

Il problema del riciclo dei cinquantenni

Ebbene sì il Censis ha ufficializzato quello che ogni persona di buon senso poteva immaginare. Persona di buon senso si intende, non persona con incarichi di governo. La flessibilità e la licenziabilità in Italia hanno prodotto questo: il licenziamento in massa dei lavoratori dai cinquant’anni in su. E un destino misero li attende.

Non facilmente riassumibili perché gli incentivi di assunzione riguardano solo i giovani. Non pensionabili perché hanno davanti a sé almeno dieci anni di gap pensionistico. Se la disoccupazione giovanile è un dramma, la disoccupazione pre senile è una tragedia. Si tratta infatti di lavoratori che hanno già una famiglia, magari un mutuo, figli che ancora studiano. Se avere un figlio in casa disoccupato è un problema, avere i genitori a spasso è un incubo. Ma ahimè chi si preoccupa di legiferare in termini di lavoro non si preoccupa di queste cose. Ci hanno detto che la flessibilità avrebbe prodotto nuovi posti di lavoro, aperto nuove prospettive. Il posto fisso è una noia! Bisogna sapersi aggiornare, riqualificare. Cialtronerie! Un riqualificato di cinquant’anni del settore impiegatizio o di un call center non lo riassume più nessuno. Se un professionista, manager, avvocato, medico può svolazzare da un posto all’altro di bene in meglio, un normale lavoratore dipendente non ha uguale mobilità. E le soluzioni a questo punto sono due: morire di fame o lavorare in nero. Bella mossa degli arguti economisti e strateghi del lavoro! Ben venga la politica di incentivi per l’occupazione giovanile ma non a discapito dei padri che oggi non hanno più un impiego e con tutta probabilità domani non avranno neppure la pensione. Forse la politica del lavoro deve essere affrontata in modo globale e lungimirante, valutando bene le soluzioni prima di fare interventi che creano più danni che vantaggi. Chi volesse dare un’occhiata ai dati ufficiali sulla nuova disoccupazione over 50 può farlo qui.


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