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Il lavoro ripetitivo

Creato il 09 aprile 2011 da Fissorem

Il lavoro ripetitivo

Il lavoro, si dice “nobiliti l’uomo“, ma quando è “ripetitivo?“.

Lavorare alle dipendenze di qualcuno, è comodo, non ci si deve preoccupare di nulla, si fà quello che ci viene richiesto e si percepisce uno stipendio mensile, ma la creatività dove và a finire?

Se il lavoro non ci piace e lo si fà solo per lo stipendio, allora si vive male la propria vita e si sà la vita è troppo breve per rinunciare anche ad un solo istante, allora perchè sprecarla, sapendo che in questo tempo attendere il momento della pensione, per poterci dedicare alle nostre passioni ed essere liberi da un sistema schematizzato, non è poi così scontato, visto che la pensione arriverà sempre più tardi.

Non c’è nulla di più brutto, che passare 8-10 ore al giorno della propria vita a fare un lavoro che odiamo o che ci annoia, la personalità viene annullata ed appiattita e la nostra vita diventa monotona e ripetitiva, per arrivare ad un nulla.

Vivi con le tue passioni, non importa quali esse siano, ma non rassegnarti a svolgere un lavoro per cui non sei portato e lo fai solo perchè ti è stato detto che l’uomo vive per lavorare senza lamentarsi ed è usanza lavorare quel tot. di anni per poi farsi mantenere dallo stato “pensione”.

La visione classica degli anni passati, era:

Se non continui a studiare, inizi a lavorare, perchè il luogo comune, era insegnare ai figli che bisognava comportarsi così, un’usanza tramandata nel tempo e non potevi scappare dallo schema, sia che facessi un lavoro dipendente che autonomo.

Lavorare significa contribuire allo sviluppo della società civile e guadagnare soldi per sopravvivere, e siccome dobbiamo farlo per 40 anni, è meglio fare un lavoro che ci soddisfi, che non ci pesi, che ci appassioni, che non ci faccia pensare alla pensione, che ci faccia sentire liberi dallo schema del sistema.

Il lavoro ripetitivo

Col tempo, nasce un disturbo, detto “disturbo da catena di montaggio” che è stato studiato già nei primi anni del 1900, quando iniziò l’era industriale in catena di montaggio, inventata da Enry Fordil cervello si fossilizza, per mancanza di stimoli e mantiene le capacità mentali ad un determinato livello, livello utile per svolgere il compito lavorativo assegnatoci, ed entra in contrasto con la natura umana, in quanto l’uomo per sua natura è un essere in continua evoluzione e sviluppo, la ripetitività prolungata di un lavoro,

può portare invece ad un blocco della creatività in modo non naturale.

Tu cosa ne pensi?

Scrivi il tuo pensiero e lo commenteremo insieme.

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