Alessandria 7 gennaio 2011
Il lavoro sommerso,
devo ammettere che ho sempre pensato (sbagliando), che fosse un problema diffuso prevalentemente fra le aziende del centro sud, ma quando ho letto il 2° Rapporto UIL sul lavoro sommerso (ispezioni condotte dal 2006 al 2010) mi sono dovuto ricredere.
Infatti analizzando i dati emerge che fra le prime otto provincie in Italia per irregolarità ben cinque sono al nord (Genova, Como, Lodi, Pavia e Alessandria), in particolare nella provincia di Alessandria su 907 aziende ispezionate (su un totale di 47079 esistenti), 658 sono risultate irregolari il 72,5 %.
Alessandria vanta quindi un altro record negativo (oltre a quelli relativi alla raccolta differenziata, alle piste ciclabili, alle zone ZTL, ecc.), la nostra provincia è al 8° posto fra le aziende irregolari, al 1° posto c’è la provincia di Genova con il 90 %, praticamente quasi tutte quelle ispezionate sono irregolari.
Il problema risulta essere trasversale, ma i settori merceologici più colpiti da provvedimenti di sospensione sono in ordine, l’edilizia, i pubblici esercizi, il commercio e l’artigianato, a seguire con distacco tutti gli altri settori.
Ovviamente considerando che le ispezioni che hanno evidenziato i dati di cui sopra sono state effettuate sul 1,9 % delle aziende esistenti è evidente che non si può affermare in assoluto che il 72,5 % della totalità delle aziende nella nostra provincia siano irregolari.
Resta però il fatto che tali aziende fanno una concorrenza sleale a quelle che si comportano correttamente (che devono già fare i conti con la crisi), evadono il fisco, ledono i diritti dei lavoratori e penalizzano fortemente la crescita del paese, le cui conseguenze ricadono su tutti noi (o per meglio dire quasi tutti).
Pier Carlo Lava
2° RAPPORTO UIL SUL LAVORO SOMMERSO…