Il Leader che “Serve”!

Da Alessandro Vella @alevella

Esistono momenti della Vita in cui ci si ferma e si tira una linea. Tante esperienze, persone che ci hanno accompagnato, vittorie, sconfitte, libri rivelatori, viaggi che hanno aperto nuovi orizzonti. Così, mi soffermo a ragionare su chi sia un vero leader.

Questo termine, commercialmente abusato, racchiude a mio avviso una profondità che spesso sfugge. Sono state date mille e più definizioni, voglio mostrare un aspetto del leader che più di tutti fa la differenza ed è l’essenza che crea il cambiamento.

Il leader e’ colui che sa servire, che sa far funzionare, che sa costruire l’armonia dei rapporti tra tutti perché ci sia il massimo livello di produzione di valori e di cose. 

Eppure, questo insegnamento (al di là del credo religioso) ci era stato mostrato da un grande leader della storia dell’uomo: Gesù.

Nell’ultima cena, egli si spoglia dei suoi vestiti ed indossa un panno intorno ai fianchi, quindi inizia a lavare i piedi a tutti i suoi discepoli. Solamente Pietro cerca di fermarlo esclamando: “Signore, tu lavi i piedi a me!“, in quanto questo atto era tipico dei servi. Gesù risponde che loro avrebbero dovuto seguire il suo esempio nell’essere al servizio dell’umanità.

Grande insegnamento. Togliersi i vestiti equivale per un leader di oggi all’essere consapevole degli schemi comportamentali e sociali che vestono il nostro modo di essere e fare, il non dipendere da essi. Servire, significa dare un senso molto più ampio alla propria missione imprenditoriale. Avere uno scopo che è al servizio degli altri, che si concretizza attraverso la materializzazione di risultati.

Le 3 componenti corpo-mente-spirito, assumono chiarezza in questa visione di leader che serve. 

Il corpo equivale alla capacità del leader di creare risultati, di dare materialità al proprio essere leader. La mente corrisponde al comportamento, la consapevolezza del leader nella gestione della sua parte comportamentale, nel non permettere alla sua componente reattiva di agire in modalità autosabotante. Lo spirito ha a che fare con la parte elevata della missione del leader: il suo scopo supremo che si manifesta nel servire.

L’unione delle 3 componenti genera il vero leader, capace di ispirare, servire, realizzare, crescere, evolversi e far evolvere.

Alcuni potenziali leader riescono a creare grandi risultati, migliorare se stessi e chi hanno intorno, ma si perdono nello scopo e diventano apatici (privi di emozioni o, meglio, di anima). Altri fanno solamente finta, in quanto interessati esclusivamente a dare consistenza al corpo, lo scopo viene strumentalizzato. Questo si manifesta velocemente attraverso una malattia del business ed in alcuni casi della persona stessa.

Il proprio affare e la propria anima stanno sempre insieme.

Può comandare soltanto colui che sa servire più degli altri. Un vero capo riconosce un altro capo dal modo in cui quest’ultimo sa servire e obbedire più di tutti quando entra nel territorio di un altro.

Il mondo dei grandi affari, dei grandi valori, dell’intelligenza economica si basa su principi metafisici.

Metafisica indica letteralmente oltre la fisica, fu Aristotele a parlarne per trattare gli aspetti fondamentali dell’uomo. La matematica si occupa dell’essere sotto il profilo quantitativo, la fisica sotto il profilo naturale. La metafisica (che Aristotele chiamava sapienza filosofia prima) dell’essere in quanto essere. Ha a che fare con il principio di identità.

Il leader è qualità.

Il leader è una persona che coinvolge altri nella sua direzione: è un coinvolgitore di significato e di valori, sa rappresentare un valore che gli altri non hanno ma che cercano; sa esserlo e farlo.

Il leader guadagna la sua piccola società con due aspetti:

  1. valore dell’oggetto (lo scopo che lui propone, vende, offre, insegna)
  2. la sua superiore capacità di saper capire e di saper servire.

I veri grandi leader li riconosci, perché realizzano, ispirano, sanno servire, coinvolgere, condividere, guidare, creare cambiamento e benessere diffuso. Il loro non è solamente business, tramite esso realizzano il loro scopo supremo che è mettere il loro talento e capacità al servizio dell’umanità.

Questa è la mia visione di leadership tra romanticismo, concretezza e spiritualità.

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