IL LEADER “MAXIMO” DI CASA NOSTRA
Pronunciata, invece, dal quel Leader Maximo, ex Presidente del Consiglio, notoriamente allergico a qualsivoglia critica, sconfina quasi nel ridicolo. Lui, lo stratega delle grandi ammucchiate, teorico dell'”arroganza applicata”, padre del consociativismo, colui che Nanni Moretti, in un esilarante momento pubblico, implorava spassionatamente:” D’Alema, di qualcosa di sinistra”. Sì, proprio lui.
La cosa più sconcertante di questa vicenda, ai limiti del grottesco, è che si tratta dello stesso D’Alema che, in tempi non sospetti, sosteneva che “La sinistra è un male che solo la presenza della destra rende sopportabile” e che ora si erge a paladino di una improbabile sinistra anti renziana.
A stigmatizzare da quale pulpito possa venire la predica, arriva il saggio Orfini, che è sempre stato un d’alemiano di ferro: “Dispiace che dirigenti importanti della sinistra usino toni degni di una rissa da bar”.
Ha avuto un sussulto perfino l’imperturbabile Cuperlo che, rivolgendosi direttamente al “Vate”, lo ha apostrofato in tal guisa: “Massimo, dovresti chiederti perché la sinistra ha ceduto culturalmente negli anni in cui avete avuto il potere”.
Cosa che in effetti ci domandiamo anche noi.