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Perché parlare ancora di Rol, a distanza di poco più di vent’anni? Le persone come lui non muoiono mai: lui vive nei ricordi di chi l’ha frequentato e di chi lo cita in numerosi convegni, come uno dei più grandi sensitivi dello scorso secolo. Per gli scienziati aperti e per noi parapsicologi rappresenta un grande mistero, perché le capacità straordinarie che ha dimostrato in vita, raccontate da molti frequentatori delle sue serate, sconvolgono le conoscenze sulle capacità umane. Continuamente accadono episodi sincronici, per cui ci si scopre a parlare di lui, occasionalmente, con qualcuno che l’ha conosciuto o l’ha particolarmente sentito, come è capitato a me, ad altri, forse anche a voi. Antiquario a Torino Gustavo Rol è stato un personaggio di notevole cultura e levatura, un uomo che ha salvato molte vite umane durante la grande guerra grazie alle sue abilità personali che incantavano e lo rendevano credibile. Per descriverne le caratteristiche vorrei citare il racconto di una giovane regista, Giulia Graglia, che un anno fa ha riscosso un buon successo col documentario innovativo Vini senza trucco sulle donne imprenditrici vignaiole e il vino. Colpita dai suoi occhi magnetici “Ho conosciuto Rol intorno ai vent’anni, aggirandomi fra gli scaffali esoterici di una libreria del centro di Torino. Restai folgorata da quegli occhi magnetici immortalati sulla copertina di una biografia; lessi il retro del libro e decisi di comprarne una copia. Due giorni dopo avevo terminato la lettura ed ero alla ricerca di altre informazioni su di lui. Iniziai a parlare della mia scoperta con tutti i miei amici e la mamma del mio fidanzato di quel periodo mi rivelò un episodio di cui era venuta a conoscenza tempo prima. Una sua facoltosa amica, madre di quattro figli e proprietaria assieme al marito di un’azienda, aveva poteri telecinetici, di cui però non parlava volentieri, anche in virtù della sua formazione razionalista e di un carattere alquanto rigido. Una sera si recò assieme al marito in un famoso ristorante di Torino, dove non riconobbe nessuno dei presenti nella sala. A un tratto il tavolo dietro di loro si liberò e dopo qualche minuto il cameriere le portò un piattino d’argento con sopra un biglietto piegato. Lei restò stupita, spiegò il foglio e lesse le parole scritte a mano, che suonavano più o meno così: Cara Paola, tu non mi conosci, ma io so che tu hai tre figli che si chiamano… (e riportava i nomi dei figli), hai dei poteri particolari, che ho percepito subito non appena sei entrata. Coltivali, perché sono molto forti. Gustavo Rol”. Per chi conosce le qualità di Rol sicuramente questo fatto risulterà tutt’altro che sorprendente, ma per chi non sa di quale pasta (extrasensoriale) fosse fatto è un elemento altamente indicativo. Prosegue la regista. “Quest’aneddoto servì ad appassionarmi ulteriormente, così come fece un altro breve racconto che ebbi la fortuna di ascoltare. Avevo appena letto dei diversi esperimenti che Rol usava fare in casa sua, radunando quasi tutte le sere amici, conoscenti o persone che l’avevano contattato telefonicamente o via lettera, quando un amico mi confessò che il padre aveva abitato da ragazzo diversi anni nell’appartamento sotto quello di Rol, in via Silvio Pellico 31. Tutte le notti sentiva fino alle due rumori di mobili che si spostavano e versi di animali selvatici, come il ruggire di una tigre. Mi ricordai di aver letto su un libro che uno degli esperimenti più difficili e stancanti per Rol era riuscire a mutare la propria forma in quella di animali. Non ho mai dimenticato Rol, nel corso degli ultimi anni, anche se ho cambiato città. Mi sono portata a Roma due sue biografie, per poter risvegliare costantemente il ricordo di quell’uomo che avevo conosciuto soltanto dopo la sua morte, attraverso le testimonianze dei suoi amici e conoscenti. Quattro anni fa, dopo aver realizzato un documentario che stava iniziando ad avere una discreta fortuna, ho maturato l’idea di girarne uno su Gustavo Rol. Ne avevo parlato soltanto con un paio di persone. Un giorno dovetti andare alla SIAE per presentare dei moduli per la stampa dei DVD del mio primo documentario e l’impiegato, per farmi capire che tipo di documentazione serviva, chiese a un suo collega di aprire lo schedario e prendere una pratica a caso. L’armadio di ferro era completamente zeppo di centinaia, forse migliaia di plichi accatastati e ne venne estratto uno a caso. Non riuscii a capire molto di quello che mi spiegò l’impiegato della SIAE, perché la mia attenzione rimase catalizzata sul titolo dell’opera presa, un film su Rol. Non sono ancora riuscita a girare il documentario, ma negli anni continuo ad avere piccoli segnali che mi riportano costantemente a Rol”. Bene, dalle parole della regista e dalle sue “piccole” esperienze con Rol, sembra proprio che sia chiamata ad un compito specifico. Per inciso ogni volta che l’ho incontrata abbiamo finito per parlare di Rol. Le coincidenze, si sa, vengono attribuite alla sincronicità, una sorta di legame che non è insito nel rapporto causa-effetto, bensì secondo Jung dal significato che le collega. “Non sono miei poteri, io sono solo uno strumento” La mia esperienza personale con Rol è limitata, nel senso che ho avuto occasione di conoscerlo solo attraverso le parole degli altri. Ad esempio la prima volta che ne sentii parlare fu ad una conferenza che organizzammo all’AISM molti anni fa al Museo della Scienza e della Tecnica, dove il Comandante Nicola Riccardi, che aveva scritto un libro su Rol, ce ne parlò diffusamente. Poi ebbi occasione di confrontarmi con Massimo Inardi, con cui tenni alcune trasmissioni televisive, e con Piero Cassoli (il compianto Presidente del CSP di Bologna), che ebbero modo di assistere alle esperienze di Rol, ma che non poterono come nessun altro sperimentarlo nel vero senso della parola. Parlai anche con il giornalista Renzo Allegri, che con lui visse esperienze molto significative. Insomma, da molte parti mi arrivarono segnalazioni di fenomeni portentosi da lui realizzati in condizioni che escluderebbero qualsiasi trucco o intervento fisico (Fellini raccontò che vide trasformarsi di seme e colore una carta che teneva tra le sue mani), come raccontano coloro che hanno vissuto disegni e pitture manifestatisi in stanza diversa da quella dove erano tutti, compreso Rol. La miriade di fenomeni raccontati su libri e riviste è veramente fantastica, come i cosiddetti viaggi nel futuro, per molti indimenticabili. Stando alle testimonianze non ci sarebbe da dubitare assolutamente di trovarsi davanti ad una persona straordinaria e dalle doti straordinarie. Del resto ciò che si racconta abbia fatto nel periodo di guerra salvando vite umane la dice lunga sullo spessore umano e sociale del personaggio. Gli studiosi tuttavia rimangono scettici perché in fondo non è stato possibile realizzare un esperimento chiaro con studiosi che dominassero loro (e non lui) il fenomeno, che generava in tantissimi modi creativi e diversi. E’ un vero peccato, anche se si può capire che un personaggio di tala valore possa avere avuto una naturale ritrosia verso gli scettici incalliti o i prevenuti ad oltranza. Forse, più semplicemente, Rol riteneva che nessuna dimostrazione avrebbe mai convinto chi non vuole vedere e soprattutto considerava che certe doti non meritassero di essere esplorate, bensì vissute insieme. Era come se fosse al di sopra della necessità di capire o verificare i fenomeni, come in una dimensione cui lui poteva accedere e che gli altri potevano solo vederne gli effetti. Non prove, ma innumerevoli testimonianze Noi, all’AISM abbiamo realizzato una Monografia su Rol ospitando pareri a favore e pareri contrari: in sostanza le esperienze sono tutte positive, mentre il CICAP, che abbiamo ospitato e ci ha ringraziato per la correttezza, ha affermato, appunto, che in assenza di dimostrazioni scientificamente impostate e metodologicamente corrette, non è valutabile il riscontro dichiarato da molti. Certo, personaggi noti come Giorgio De Simone hanno sostenuto l’eccezionalità delle prove svolte da Rol, secondo lui al di là di ogni ragionevole dubbio. Così siamo ancora qui a distanza di tanti anni a confrontarci su un essere che, ne siamo certi, aveva doti superiori, che avrebbe potuto fare la fortuna delle ricerche parapsichiche e che invece rappresenta il nostro principale rammarico, proprio perché le testimonianze sono talmente tante e talmente documentate che si fa più fatica a negare che a credere. Per saperne di più: Remo Lugli: Gustavo Rol, una vita di prodigi, Ed. Mediterranee Maria Luisa Giordano: Gustavo Rol, la coscienza del sublime, ed. Età dell’Acquario. Renzo Allegri: Rol, il grande veggente, Oscar Mondadori. Giuditta Dembech: Rol, il grande precursore, L’Ariete ed. Il DVD di Nicolò Bongiorno: karmanews.it Fonte: karmanews.it www.altrogiornale.org
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