Ho studiato biblioteconomia e archivistica all'università Ho lavorato per un anno in una biblioteca. Conosco benissimo la Classificazione Dewey, e conoscendola posso affermare che un vero lettore compulsivo non riuscirà mai ad applicarla nella propria libreria casalinga. Perché?
Semplice perché è impersonale, mentre per un lettore compulsivo i proprio libri sono una cosa molto personale.
Mi spiego meglio. La classificazione Dewey divide i libri in classi per argomento, ma visto che la libreria casalinga racchiude principalmente letteratura avremo quasi tutti i libri sotto la classe 800, e dovremo quindi passare a classificarli per sottoclassi geografiche: letteratura americana, inglese, scandinava, francese, tedesca, italiana ecc... E all'interno di queste sottoclassi ordinare poi i libri secondo l'ordine alfabetico dei nomi degli autori. A parte il lavoraccio immane, questo tipo di ordinamento ci permetterebbe di trovare facilmente i libri, e di tenere uniti e vicini
tutti i libri di uno stesso autore. Un altro tipo di ordinamento sarebbe poi l'ordine alfabetico applicato a titoli ed ad autori, ma tutti questi metodi hanno una grande pecca: sono troppo oggettivi ed impersonali. Mentre il lettore compulsivo vuole prima di tutto avere sottomano in posizioni comode e facilmente raggiungibili i libri che ama rileggere più spesso, o quelli ancora da leggere, o quelli che ama di più, insomma vuole un ordine più elastico. Naturalmente questo renderà più caotica poi la ricerca dei libri, ma è inutile giraci intorno, bisogna mettere i libri che ci piacciono meno nei luoghi più difficili da raggiungere e quelli più belli sugli scaffali più vicini e comodi.
Questo è ciò che il lettore compulsivo vuole e tende a fare.
A volte dopo aver passato ore a cercare un dato libro tenterà altri ordini, ma poi il caos soggettivo avrà sempre il sopravvento. Tanto vale accettarlo.
Il suo istinto e la sua memoria libraria lo guideranno comunque nelle ricerche future e si arrangerà in qualche modo.