Un tedesco viene restituito dall’Adriatico senza vita; sacchi di pregiatissimo caffè non tostato spariscono da un’importante torrefazione; una deputata inglese, irreprensibile fustigatrice della morale comune in madrepatria, viene ricattata dopo un flirt estivo intrattenuto a Trieste; una giornalista etiope arriva a Trieste da Londra per fare luce su chi si nasconde dietro il ricatto.
Sono questi gli ingredienti dell’ultimo romanzo scritto di Veit Heinichen dal titolo “Nessuno da solo” scritto per la casa editrice edizioni e/o . Si tratta di storie che apparentemente non hanno punti in comune, ma che confluiscono, nel dipanarsi della trama, in una losca vicenda di malversazioni sulle quotazioni di caffè pregiato, mafia russa e speculazioni edilizie, tutte riconducibili all’inattacabile potente di turno che Proteo Laurenti, il commissario di polizia protagonista delle storie di Veit Heinichen, non avrà timore di affrontare.
Non sveliamo nulla dell’intreccio di questo godibilissimo noir, che potremmo posizionare a metà strada tra le atmosfere del noir nordico e quelle del noir mediterraneo.
Lasciamo al lettore il piacere e la sorpresa di immergersi nella Trieste di Veit Heinichen: una città di mare e di confine, al centro di flussi di denaro, di merci, di uomini e di donne; non la Trieste dalle atmosfere mittleuropee di Italo Svevo, tanto amate da James Joyce, bensì una città che, dietro la maschera accattivante, nasconde un’anima buia e violenta, priva di scrupoli, votata alla ricerca del denaro per il denaro.
B.C.