Susan Kreller Un elefante nella stanza (Il Castoro, 2014, € 15,50, pp. 287, traduzione di R. Magnaghi). Da qualche sera la scena è la stessa, lei va a letto a leggere e non c’è verso di farle spegnere la luce. La vigilia dell’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, l’ho lasciata fare e a mezzanotte è comparsa: gli occhi caldi, le guance in fiamme, «Troppo bello» è l’unica cosa che è riuscita a dire nell’emozione del libro appena finito.
Ho rivisto tutte insieme le mie notti insonni, i romanzi che ho amato di più, finiti sempre a notte fonda, l’ansia di scoprire cosa succederà mescolata al dispiacere che il libro si esaurisca, ambivalenza che – come sempre gli ossimori – produce un piacere non banale. La lettura dà brividi che chi non legge non ha mai provato, e vedere mia figlia di 11 anni provarli nella stessa forma in cui li conosco io è stato bellissimo: non sarai mai davvero infelice, figlia mia, ho pensato; chi ama leggere, ha sempre una cura.
Ma ecco il romanzo che ha prodotto la magia: Un elefante nella stanza di Susan Kreller, esordiente tedesca magistralmente tradotta da Il Castoro, una casa editrice intelligente che sa scegliere letture per ragazzi preziose; il libro racconta la storia della 13enne Masha che in una noiosa vacanza dai nonni si imbatte in due bambini un po’ più piccoli di lei e scopre che a casa il padre li picchia.
Sfidando l’omertà del paese, l’omissione colpevole di tanti adulti che fingono di non sapere, Masha agisce con l’energia e l’incoscienza dell’età: vuole mettere in salvo i bambini e ci riesce in un modo che non ha nulla di fiabesco, ma potrebbe accadere davvero.
Credo sia questo che ha colpito tanto mia figlia: una storia possibile. Un gesto di ribellione alla crudeltà degli adulti, con tutte le sfumature che comporta: i dubbi, la connivenza delle piccole vittime con il loro carnefice, l’impotenza vile della madre dei bambini. Mille cose di fronte a cui, a 11 anni, puoi restare scioccato, qui sono affrontate in un modo intelligente che le rende accessibili.
Un elefante nella stanza è, nell’espressione inglese, un problema che tutti conoscono ma preferiscono ignorare. Regalare questo libro a ogni ragazzino dagli 11 anni in su (ma anche agli adulti!) è un buon proposito per chiunque senta che è importante combattere la vigliaccheria del quieto vivere.
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Scritto da: Francesca Magni
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