C’è quasi un messaggio d’allerta nelle prime pagine del libro: la storia si svolge a Brest, città bretone ricostruita in modo pessimo nel dopoguerra, sul mare ma senza spiaggia, brutta da vedersi e temibile nel clima. Logico trovare una famiglia del tipo di quella descritta da Tanguy Viel in questo ottimo libro dedicato alle zone d’ombra che si possono trovare in questa istituzione, alle parole taciute, ai segreti e ai risentimenti. Un autore non nuovo alle ambientazioni tra le pareti domestiche, senza dimenticare di occhieggiare con ironia ai triti rituali della società che le circonda. Un ritratto tagliente ed impietoso, narrato con il consueto stile, asciutto e preciso.
Paris Brest, Viel Tanguy, Neri Pozza
Una famiglia francese e Brest, la città della Bretagna maldestramente ricostruita dopo la guerra.
A Brest ritorna il figlio più giovane, diventato scrittore a Parigi. Ritorna dopo tre anni per trascorrere il Natale in famiglia. I suoi genitori si sono stabiliti fuori città, nella parte più ostile, selvaggia e rocciosa del Finistère, in una casa sferzata dai venti e visitata da gabbiani e corvi malevoli.
In quella costruzione dall’aria sinistramente gotica, il figlio più giovane non tarda a scoprire che la malevolenza è penetrata nel cuore stesso della sua famiglia.Il padre non riesce a scacciare dalla mente l’ombra dello scandalo che lo ha travolto anni prima. Era il vicepresidente dello Stade Brestois quando il Brest era una grande squadra e ambiva alla Coppa dei Campioni. Diventò una squadretta per colpa di un ammanco di quattordici milioni, di cui lui fu personalmente accusato.
La madre rimugina ancora sul fallimento del negozio di souvenir aperto in Linguadoca, la regione del Sud della Francia dove si erano rifugiati dopo lo scandalo, un fallimento che le ha lasciato in dote ben tremiladuecento cartoline di tori della Camargue e duecentoquarantotto accendini con la riproduzione di Palavas-les-Flot.
La nonna se ne sta rintanata in soffitta, indispettita dall’essere trattata come una vecchia decrepita che vive a spese della famiglia, mentre è esattamente il contrario. È grazie al suo denaro che la famiglia ha potuto far ritorno in Bretagna a testa quasi alta. Denaro ereditato dopo aver fatto da dama di compagnia a un ricco gentiluomo conosciuto al Circolo della marina, il luogo di Brest dove ufficiali in pensione, magri come chiodi e dritti come fusi, portano ancora in giro l’orgoglio della vecchia Francia realista.
Il fratello più grande, infine, si sforza miseramente di celare la sua omosessualità, nota ampiamente a tutti e in particolare alla madre che vorrebbe spedirlo da uno psicoterapeuta per «cancellare il male».
Il ritorno a casa si rivela, insomma, per il giovane scrittore un ritorno a un’esistenza indispettita e boriosa, a un’umanità che si dibatte tra ciò che immagina di essere e ciò che è realmente, e per la quale il denaro è tutto ciò che rimane per non sprofondare nel nulla.
Con la sua scrittura impeccabile, dal ritmo ipnotizzante, Tanguy Viel crea con Paris-Brest uno dei più riusciti ritratti di famiglia della letteratura contemporanea: un balletto di maschere dietro le quali è difficile scorgere un volto umano.
Tanguy Viel è nato nel 1973 a Brest e vive a Nantes. Ha collaborato con France Culture, ha scritto per numerose riviste. I suoi libri sono: Le Black Note, Cinéma, L’assoluta perfezione del crimine (Neri Pozza 2004), Insospettabile (Neri Pozza 2006).