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il libro del cuore della settimana: Andrea Levy, Una lunga canzone, Baldini Castoldi Dalai

Creato il 15 aprile 2011 da Atlantidelibri

Andrea Levy ha conosciuto il successo con Small Island (Un’isola di stranieri) con cui si è aggiudicata l’Orange Prize, incentrato sulle vite di quattro giamaicani immigrati in Inghilterra nel 1948. Successo di pubblica e critica confermato con questo Una lunga canzone, che le è valso la shortlist al Booker Prize 2010. L’autrice continua ad indagare le radici della terra d’origine dei suoi genitori, dando vita ad una storia vibrante, in cui racconta gli ultimi anni dell’epoca della schiavitù in Giamaica e i primi di libertà. Una storia nata dalla domanda postagli da una ragazza durante una conferenza, sul come lei possa andare fiera di tali origini, sapendo che tutti i suoi antenati furono schiavi. Per dare voce a questi sentimenti ambivalenti, di vergogna e orgoglio, ha dato voce a chi voce non aveva. E solo raccontando la propria storia, anche la protagonista del libro troverà pace!

Andrea Levy, Una lunga canzone, Baldini Castoldi Dalai

«Tu non mi conosci ancora. Mio figlio Thomas, che sta pubblicando questo libro, mi dice che, all’inizio di un romanzo, è consuetudine dare al lettore un piccolo assaggio della storia che è contenuta nelle pagine che leggerai. In qualità di tuo narratore, ti comunico che questo racconto è ambientato in Giamaica durante gli ultimi turbolenti anni della schiavitù e i primi di libertà che seguirono.
July è una schiava cresciuta in una piantagione di canna da zucchero, chiamata Amity, e questo romanzo è la storia della sua vita. Era lì quando scoppiò la Guerra Battista del 1831 ed era ancora lì quando la schiavitù fu abolita. Mio figlio dice che devo spiegare che il libro racconta anche la storia della mamma di July, Kitty, e dei neri che lavoravano nella piantagione, di Caroline Mortimer, la donna bianca che ne era la proprietaria, e di molti altri, davvero troppi perché io li elenchi tutti qui. Ma quello che accadde loro è scrupolosamente descritto in queste pagine e tu potrai leggerne tutti i particolari. Forse, mi suggerisce mio figlio, potrei scrivere che è un viaggio appassionante in quell’epoca storica in compagnia delle persone che l’hanno vissuta. Vuole che lo faccia perché i lettori possano decidere se questo è un libro che li può interessare. Cha, dico a mio figlio, quante storie! Che lo leggano da soli.»
Andrea Levy evoca l’avidità e la dissolutezza dei padroni bianchi dello zucchero mentre si concedono ogni tipo di libertà e violenza con gli schiavi, prima di gettare via la Giamaica come un limone spremuto. I lettori che hanno apprezzato Un’isola di stranieri adoreranno Una lunga canzone, non solo per gli spunti che offre sull’«isola sventurata», ma anche per il miracolo di una narrazione ironica, commovente e meravigliosa.

«Una storia di sofferenza, coraggio e perseveranza che trascina il lettore sino all’ultima pagina.»
The Guardian

«Con grande intelligenza e ironia Andrea Levy riesce a trattare un tema difficile intessendo un romanzo magistralmente scritto.»
The Times

Andrea Levy è nata a Londra nel 1956 da genitori giamaicani. Ha iniziato a scrivere nel 1988 e ha raggiunto il successo con un Un’isola di stranieri (Dalai editore, 2005) caso editoriale in Inghilterra, con cui ha vinto tutti i premi più prestigiosi (l’Orange Prize e il Whitbread Prize for Fiction, nonché il Whitbread Book of the Year e il Commonwealth Prize 2005 per la sezione euroasiatica, l’Orange of the Oranges, come miglior vincitore tra gli Orange Prize degli ultimi dieci anni) e, di recente, l’International Emmy Award per la miniserie televisiva tratta dal libro. Per Dalai editore ha pubblicato anche Il frutto del limone (vincitore dell’Arts Council Writers Award) e Tutte le luci accese. Una lunga canzone è stato finalista dell’Orange Prize e del Man Booker Prize 2010.



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