IL LIBRO DEL CUORE DELLA SETTIMANA. L’inondazione, di Adrian Bravi
Una quotidianità stralunata e poetica, un linguaggio asciutto ma evocativo, i soliti personaggi immersi in una solitudine fatta di ricordi: questi sono i tratti che accomunano l’opera di Adrian Bravi, autore italo argentino risiedente nelle vicine Marche. Sono splendide le lente passeggiate in barca che l’anziano protagonista, il vecchio Morales, effettua tra le vie del paese sommerso dalle acque del rio Sauce, che con una inondazione si è mangiato la vita del paese: lui, unico sopravvissuto, decide di non andarsene.. Una piccola rivolta quotidiana, quasi in combutta con il fiume, venuto a riprendersi un territorio su cui grava la minaccia della speculazione edilizia…
Adrian Bravi, L’inondazione, Nottetempo
Morales vive con Clemente, un cane arancione con le orecchie appese, in una soffitta di Río Sauce. Un paese che prende il nome da un fiume e che, dopo un’inondazione, è diventato una distesa d’acqua disseminata di tetti. Tutti gli abitanti lasciano le loro case sommerse tranne Morales che passa le sue giornate a percorrere il paese in barca, a mangiare fagioli neri all’osteria del Turco Hasan e a sorvegliare le mosse di un enorme caimano che si stabilisce nella stanza dei figli. Con l’andare del tempo ha la strana sensazione che i luoghi non siano piú dove li ricordava e che la mappa del paese si sia scomposta, a eccezione del cimitero sommerso dove riposa la moglie. Tutto potrebbe restare eternamente sul fondo del fiume, se su Río Sauce non gravasse la minaccia di una speculazione, e un gruppo di imprenditori, forse cinesi, non si apprestasse a comprare per poco il passato di una cittadina fantasma infestata di coccodrilli. Con la sua lingua incantata Bravi racconta una vicenda a fior d’acqua, in cui tutte le grandi avventure umane, le minacce, le promesse, le nostalgie e gli affetti avvengono nel calibrato silenzio di una vita sospesa.
“Un’irresistibile verve comica incline a un lirismo trasognato. Un talento”. Alessandra Iadicicco, La Stampa