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il libro del cuore della settimana, NESSUN DORMA, Alistair Morgan, Fandango

Creato il 19 luglio 2011 da Atlantidelibri

Sudafrica, terra fertile per i narratori. Non solo Coetzee, ma un universo potente di nuove voci si affacciano sulla scena internazionale. Così, dopo Damon Galgut, Zakes Mda, ora è la volta di Alistair Morgan a suscitare interesse. Un romanzo vincitore del First-Time Published Author Award nel 2010 nel suo Paese, con un inizio durissimo e folgorante, un vero e proprio pugno nello stomaco: il narratore protagonista si risveglia dopo un incidente d’auto, per scoprire che la moglie e la figlia sono morte. La sua deriva umana lo condurrà ad un isolato luogo di vacanza, lontano dai giorni del caos, e all’incontro con una famiglia segnata da un altro dolore, mentre sullo sfondo si erge una natura potente .

La prosa tagliente, il punto di vista molto maschile che l’autore fa esporre al suo protagonista , la forte impressione che la vicenda suscita nel lettore, tutti elementi che fanno pensare al miglior Coetzee, quello di Vergogna per intenderci.
Se credete che i libri  non siano solo un passatempo da spiaggia, ma cercate qualcosa capace di scuotere le vostre certezze,  può essere il libro che fa per voi!

NESSUN DORMA, Alistair Morgan, Fandango

“Tenete d’occhio Alistair Morgan. La sua è una voce autentica e originale.”
The Sunday Times
“La scrittura di Alistair Morgan straripa di feroce densità.”
The Independent
“La sua prosa prodigiosa, insieme alle descrizioni della natura, richiamano alla mente Coetzee.”
The Guardian
“Erano anni che non leggevo qualcosa che mi tenesse così incollato alla pagina. Un tour de force.”
André Brink
“Una storia dolorosa, che non dà tregua, magistralmente raccontata.”
Peter Matthiesson, fondatore della Paris Review
Un tour de force nel cuore di tenebra di ognuno di noi
Cosa accade quando la libertà si spinge oltre ogni limite, e l’uomo si fa demone distruttore capace di trascinare se stesso e gli altri nell’insensata e vuota metafisica del dominio a tutti i costi? Al suo risveglio, John Wraith, 46 anni, giornalista free-lance, non ricorda nulla di quello che è successo. La sua memoria ha perduto temporaneamente la capacità di giudicare la profondità e la proporzione del tempo. Ripetono che passerà, che il dolore si allevierà lentamente, che le ferite si rimargineranno, eppure qualcosa che ha la solidità e l’incandescenza di un ingranaggio è pronto a esplodere dentro il suo corpo come una bomba a orologeria. Nell’incidente stradale in cui è stato coinvolto sono morte Deborah, sua moglie, e la piccola Isabelle, di appena cinque anni. Come piccole schegge impazzite dopo la deflagrazione, la memoria ricuce ogni cosa, e la verità è più nera del baratro che la inghiotte, perché John quella sera era alla guida della loro macchina e doveva andare veloce se ricordava che i paletti ai margini della strada erano schizzati tutti insieme all’improvviso. Errore umano o diabolica volontà? Ipnotico, avvincente, crudele, nevrotico e amorale, Nessun dorma è il potente e folgorante studio dell’uomo nella sua più totale nudità.

2010 FIRST-TIME PUBLISHED AUTHOR AWARD, SOUTH AFRICA

Alistair Morgan nasce a Joahnnesburg nel 1971. I suoi racconti sono stati pubblicati sulla Paris Review e nel 2009 è stato il primo autore di nazionalità non americana a vincere il George Plimpton Prize per la narrativa. Premiato con il 2010 First-Time Published Author Award, South Africa, nella cinquina del 2010 Commonwealth Writer Prize, Africa Region, Nessun dorma è il suo primo romanzo. Oggi vive a Città del Capo.

“È stata lei a darmi la notizia, in ospedale. Io ero ancora imbottito di farmaci, mi rendevo conto del passare dei giorni solo osservando i suoi cambi d’abito. Il fatto di vederla accanto al mio letto mi confortava più delle medicine. In fondo, è la mia famiglia. I parenti di mia moglie non sono mai venuti a farvi visita, né quando ero ancora ricoverato, né adesso che sono tornato a casa. Non credo che gli esseri umani abbiano la forza necessaria per sopportare l’uno il dolore dell’altro. E poi c’è la questione della colpa. Nessuno l’ha ancora detto a voce alta, ma so che è quello che pensano tutti: c’ero io al volante. Perciò, la responsabilità è mia.”

alistair morgan



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