“Con la testa e con il cuore si va ovunque“, è un libro forte, la storia di una ragazza, Giusy Versace, una ragazza come tante che a causa di un terribile incidente stradale, perde entrambe le gambe, e deve ricominciare una nuova vita. Un libro da leggere, un libro che tocca, la vita di Giusy, raccontata con semplicità, forza e soprattutto determinazione, lei ha una grande voglia di vivere e lo dimostra. Ci sono molte parti del libro, che fanno riflettere, soprattutto quando racconta con grande lucidità dell’incidente, ho vissuto quei momenti che racconta, con paura, con terrore, non oso immaginare cosa possa aver provato, come possa essersi sentita, è li scritto, ma lei l’ha vissuto personalmente. Lei vede le sue gambe, che le sono state strappate da quel maledetto guardrail, e si aggrappa con tutta la sua forza alla vita, lei non vuole morire. Lo consiglio, fa capire che la vita è preziosa, che molte cosa a cui diamo importanza, non sono nulla in confronto a cose che invece sono prioritarie. Giusy racconta anche delle “sue nuove gambe”, le protesi, che le permetteranno di camminare nuovamente, la strada è difficile, ma lei con la forza che ha dimostrato ce la fa, i dolori, la fatica, tutto questo Giusy lo supera. La sua famiglia, i suoi amici, la aiutano e le sono vicine, molte volte è lei che da la forza a tutti di andare avanti. Giusy insegna che davanti ad un avvenimento per quanto dolore possa dare, ci sono due scelte: andare avanti o piangere il passato. Lei ha dato una svolta alla sua vita, lei è diventata un altra Giusy, perché lei stessa dice: non sono più la Giusy di prima. Ha dovuto combattere anche come donna. Prima dell’incidente portava, vestitini, minigonne e tacchi, dopo non può metterli. Si scontra con la sua femminilità, ma la ritrova e si sente bella.
Una parte del libro ……
Sono stanca, spezzata dal male. La possibilità dell’incoscienza mi seduce: lasciarsi andare, svenire, non sentire più niente. Tremo: se mi addormento, se perdo il controllo scelgo di morire. La mia risposta è no. E torno io, torno Giusy.
Il battesimo di Scilla è così consolante che torno più volte nei mesi successivi. Stessa spiaggia, stesso gruppo. Come d’abitudine, per farle asciugare, appoggio le gambe di fianco al lettino. Una bimba, certamente spinta dalla curiosità, tenta di avvicinarsi a me, ma invano: la madre la rincorre, le copre gli occhi con una mano perché non mi veda e la porta via. E’ una pugnalata allo stomaco: sono un mostro. Faccio paura. Nel momento in cui sento sgorgare le lacrime, però, le trattengo, non piangerò di fronte a quella donna. Nessuno mi ha mai trattato da mostro: non i miei genitori, non mio fratello, le amiche gli zii. Nessuno a Budrio. Se non sono un mostro per loro, non permetterò a nessuno di trattarmi così. Devo smettere di vergognarmi. Non è facile, ma devo. Voglio. E voglio farmi vedere in giro perché la gente deve abituarsi a vedere certe cose, a conoscerle. A non averne paura. Quella bambina crescerà con la paura di chi non ha le gambe: come potrebbe essere altrimenti? Le hanno insegnato così! io però posso e voglio fare qualcosa per evitare che sia così, per evitare che i bambini abbiano questa paura.
Concludo col dire, che ” Con la testa e con il cuore si va ovunque”, è un esempio di vita per tutti noi, un invito a non arrendersi, anche se le cose vanno male, ad aggrapparsi con le unghie e con i denti alla vita, per quanto doloroso sia.
Grazie Giusy di questo libro bellissimo, ho pianto i tuoi dolori, ho gioito delle tue vincite e delle tue riuscite, ho imparato che nella vita tutto va vissuto, senza vergogna. GRAZIE!!!