Quattro frammenti di un romanzo popolare che ha il Sud italiano come protagonista. Storie di fughe e ritorni, per la maggior parte attinte dalla cronaca. La sposa bianca narra del bell’Antonio di Gela, riprendendo e rielaborando l’articolo apparso sulla “Repubblica” di Palermo l’8 dicembre 2007, la Giostra dei camminanti la cacciata degli zingari dal campo rom di Ponticelli (Napoli) per il presunto rapimento di una bambina, mentre I ragni in testa è una delle tante storie di caporalato, ormai consuetudine del lavoro nero nel Mezzogiorno. Metaponto invece è il racconto di uno studente meridionale emigrato al nord in cerca di fortuna. Lotto Zero è soprattutto l’immagine di una non terra, di uno spazio “ideale” disumanizzato. Il nome preso in prestito dalla toponomastica sottolinea l’incontrastata opera di cementificazione italiana che come un cancro si è propagata dai rioni popolari fino ai paesaggi naturali più suggestivi per installarsi definitivamente nelle coscienze delle persone.
Alessandro Angeli è nato a Roma nel 1972 e vive a Grosseto. Si è laureato in lettere moderne presso l’università di Siena. Dopo aver frequentato il master per redattori editoriali all’università di Urbino, ha collaborato con diverse case editrici. Attualmente è consulente e redattore editoriale per Dario Flaccovio editore e Martin Eden agenzia letteraria. Cura una rubrica di autori toscani su un mensile di cultura e tradizioni popolari della Maremma. Per il comune di Grosseto ha ideato e curato insieme a Luca Bonelli il progetto De-generazioni, percorsi linguistici tra cultura moderna e oralità. Ha pubblicato un racconto su Sagarana e il romanzo Maginot, fotogenesi di un romanzo, (Edizioni Controluce 2008).
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