Il Padre, Leandro Van Sandt, è un affermato scrittore di settant’anni, in preda a un esaurimento nervoso dopo la separazione dalla moglie, politica in carriera ascesa al rango di ministra con portafogli in un governo di fine anni ottanta. Il Figlio, Filippo Van Sandt, è un quarantenne insicuro e autodistruttivo e forse non riuscirà mai a diventare Padre. Vive a Berlino come un fuggitivo dopo aver rinunciato ai concorsi universitari che potrebbero fare di lui uno stimato professore di diritto. A unire i due protagonisti in un comune destino di solitudine e dispersione del proprio talento, le premure interessate di una maggiorata e un feroce pitbull di nome Agave. Con una scrittura densa e orgogliosamente poetica, Marco Mantello mette in scena una tragedia satirica dell’Identità, sulle ceneri di una Provincia grande quanto la Penisola, dove sfilano carabinieri suicidi, portieri stupratori di colf, accademici col codazzo di allievi, funzionari di case editrici persi nelle loro riunioni del martedì, vecchie zitelle con la mania del tiro a segno, preti prestati alla politica attiva e avvocati divorzisti con un passato da No Global. Un romanzo impietoso e lucidissimo, in cui sono i rapporti di potere, con le loro regole silenziosamente accettate, a sostituire i rapporti affettivi. E a diventare rabbia.
«I primi tempi, quando le metteva il collare, la cagna gli ringhiava con le zanne tutte di fuori. Col tempo divennero inseparabili, gelosi l’uno dell’altra come vecchi amanti. Mano a mano che il guinzaglio si attaccava a quel collo taurino, a quell’enorme bocca triangolare, a quelle zanne bianchissime e lucide di bava, nell’estrema intimità della passeggiatina al parco, le loro fattezze presero a somigliarsi. “I pitbull respirano col naso” ripeteva ai passanti impauriti, sotto al sole cocente di viale Vittime della Violenza, “quando attaccano mirano dritti alla giugulare. Una volta che ti prendono è impossibile staccarli, nemmeno con un bastone, nemmeno col manganello elettrico. Devi smettere per forza di respirare, è questo il trucco, solo così li freghi, i pitbull.”»
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