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Il libro della vita (2014)

Creato il 05 giugno 2015 da Babol81
Non sarà facile tornare alla routine quotidiana dopo quattro giorni di ozio toscano ma ci proverò, cominciando con un post sul delizioso Il libro della vita (The Book of Life), diretto e co-sceneggiato nel 2014 dal regista Jorge R. Gutiérrez.
Il libro della vita (2014)
Trama: Manolo e Joaquin sono innamorati fin da bambini della bella Maria. La loro amichevole sfida attira l'attenzione della Morte e di Xibalba, che scommettono su chi dei due, una volta cresciuto, riuscirà a sposare la ragazza..

Il libro della vita (2014)
Il libro della vita mi aveva attirata fin dal trailer e da quel "piccolo" nome che campeggiava tra i produttori, il buon Guillermo Del Toro che a ottobre/novembre dovrebbe tornare a far parlare di sé anche in Italia. La visione della pellicola si è rivelata tutto quello che avevo sperato e anche di più: la magia del Dia de los Muertos e la narrazione della storia di Manolo, Joaquin e Maria mi ha avvinta dalla prima all'ultima scena, commuovendomi e divertendomi come non succedeva da un po'. Se è vero, infatti, che il triangolo amoroso è prevedibile (Maria è parziale verso Manolo fin da bambina, anche perché il futuro torero è buono ed ingenuo mentre Joaquin è più sbruffoncello ed egoista) e che quindi la risoluzione finale, assieme alla morale di fondo che invita ad essere sé stessi sempre e comunque, è senza dubbio scontata, quello che mi ha affascinata è stato il tentativo di portare su schermo una visione "Messicana" della morte e del culto dei defunti. Il Dia de los Muertos, macabro, allegro e colorato, festeggia i cari estinti e affronta l'angoscia della morte con un afflato di speranza, preferendo gioire nel ricordo di chi non c'è più piuttosto che struggersi nella mancanza e nel dolore; quello che il film suggerisce ai piccoli spettatori è di onorare e celebrare i defunti vivendo appieno l'esistenza piuttosto che sprecare la propria vita a rimpiangere le occasioni perdute. Sotto ad un aldilà ricco di gioia ed allegria, infatti, c'è la landa dei dimenticati, il grigio mondo di coloro che non hanno più nessuno in vita a celebrarne il ricordo e che, a poco a poco, muoiono quindi una seconda volta. L'altro aspetto che ho molto apprezzato de Il libro della vita, almeno per quel che riguarda la trama, è che i personaggi, tranne il terribile Chakal, non sono nettamente divisi in buoni e cattivi (la Morte è buona ma la morte come concetto non è mai vista di buon occhio, già questo è un bel paradosso!), anzi, hanno in sé mille sfumature in grado di renderli umani, vivaci e molto realistici.
Il libro della vita (2014)
Dal punto di vista tecnico, Il libro della vita è un trionfo. Le immagini che riempiono lo schermo sono dettagliatissime e zeppe di colori, in particolare le sequenze ambientate nel regno della Morte sono talmente spettacolari che farebbero tranquillamente invidia ai cartoni animati prodotti da case ben più blasonate della Reel FX ma in generale ogni scena è vivace, ben animata e coloratissima. Il character design dei personaggi è incredibilmente accurato; La Muerte (una fusione della Morte e della Calavera Catrina dell'illustratore messicano Posada) è bellissima, rispetta appieno l'iconografia messicana legata al Dia de Los Muertos e lo stesso vale per tutti i defunti che ne popolano il regno, il cui viso è decorato da delicati e meravigliosi tatuaggi. Il design dei personaggi inoltre cambia in base a quello che stiamo vedendo: se assistiamo alle vicende di Manolo e compagnia, gli esseri umani sono realizzati a mo' di pupazzetti, legnosi e con le giunture in bella vista, questo perché la bella guida Mary Beth utilizza delle statuette di legno per raccontare la storia ai pestiferi pargoletti. Altra bella scoperta è stato il fantasioso utilizzo della colonna sonora. Non avete idea dell'emozione provata nel riconoscere, la prima volta che uno sconfitto Manolo ha messo mano alla chitarra per esprimere i propri sentimenti verso Maria, gli accordi di Creep dei Radiohead, perfettamente calzanti all'atmosfera e al momento; accanto a canzoni scritte per l'occasione, ci sono inoltre altre hit riarrangiate in modo spagnoleggiante ma assolutamente non ridicolo come Do Ya Think I'm Sexy (farina del sacco dei geniali Mariachi, tre dei personaggi migliori della pellicola), Can't Help Falling in Love e, ovviamente, Cielito Lindo, cantata nientemeno che da Plácido Domingo, doppiatore del torero "lirico" Jorge. In poche parole, Il libro della vita ha lanciato il suo incantesimo e io ne sono stata completamente avvinta, quindi non posso fare altro che consigliarvelo senza riserve!
Il libro della vita (2014)
DiZoe Saldana (voce originale di Maria), Channing Tatum (Joaquin), Ron Perlman (Xibalba), Christina Applegate (Mary Beth), Danny Trejo (Luis) e Cheech Marin (Pancho Rodriguez) ho già parlato ai rispettivi link.
Jorge R. Gutiérrez è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, inoltre doppia Carmelo; messicano, al suo primo lungometraggio, è anche animatore, produttore e ha 40 anni.
Il libro della vita (2014)
Diego Luna (vero nome Diego Luna Alexander) è la voce originale di Manolo. Messicano, ha partecipato a film come Y tu mamá también - Anche tua madre, Frida, Il cacciatore delle tenebre, The Terminal, Milk, Contraband ed Elysium, oltre ad aver doppiato un episodio di American Dad!. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 36 anni e cinque film in uscita.
Il libro della vita (2014)
Ice Cube (vero nome O'Shea Jackson) è la voce originale del Fabbricatore di Candele. Famosissimo rapper americano, lo ricordo per film come Anaconda, Three Kings e Fantasmi da Marte. Anche produttore, sceneggiatore, regista e compositore, ha 46 anni e due film in uscita.
Il libro della vita (2014)
Se Il libro della vita vi fosse piaciuto recuperate assolutamente La sposa cadavere! ENJOY!

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