Del Toro e l’animazione in stop-motion
Prodotto da Guillermo Del Toro e diretto da Jorge R. Gutierrez, Il libro della vita è una pellicola d’animazione innocua, che struttura un immaginifico universo dei morti (i Ricordati e i Dimenticati) e lo fa interagire con il mondo dei vivi, nel quale il coraggio e l’amore sono due sentimenti che possono rompere le regole.
Manolo è un giovane che la tradizione di famiglia vorrebbe torero professionista a discapito della sua vera passione: la chitarra. Inoltre Manolo è innamorato di Maria, la figlia del “sindaco” del paese, contesa con l’amico Joaquin. Il triangolo amoroso incuriosisce due divinità che scommettono su chi dei due baldi giovani conquisterà la mano della guapa.
Sorvolando sulla dettagliata esperienza visiva, che incamera tutta la colorata luminosità del Messico, Il libro della vita riadatta una leggenda centroamericana per lo schermo e mette in scena un prodotto sufficiente, ma non così invitante. Il motivo risiede proprio nel fatto che il regista Gutierrez, si rifà a un modello burtoniano (per intenderci la commedia horror), senza però spingere in modo convinto in tale direzione. Difatti i burattini messicani si fanno portatori di moralità, divertimento e sentimenti condivisibili, mentre il lato horror dell’animazione è debole e risibile.
Grazie a un’interessante caratterizzazione dei personaggi principali (il torero Manolo, che ha il sogno di diventare un musicista, e il condottiero Joaquin, arrogante, spocchioso e invincibile), Il libro della vita costruisce un triangolo dominato dagli oscuri (ma amorevoli) guardiani Adelita e Xibalba, pesca senza remore dall’universo disneyano e da quello burtoniano, più coinvolgente e accattivante.
Coraggio, amore e sacrificio divengono gli strumenti con cui misurare l’ultimo prodotto targato Del Toro; tuttavia l’impressione è quella di osservare una pellicola che non va oltre la sufficienza, che intrattiene, ma che non possiede le carte in regola per potersi elevare a prodotto di livello elevato. Una vicenda semplice e già ampiamente sfruttata contraddistingue Il libro della vita, un film nel quale il burattinaio Del Toro ha dimostrato di essere in grado di produrre un’animazione visionaria e diversamente banale. E’ questo decisamente il punto di forza della pellicola, che insegue il lieto fine e il costante equilibrio tra il mondo reale e quelli dei morti.
Uscita al cinema: 28 maggio 2015
Voto: ***
