123 schede, compresi i fogli di guardia, le veline trasparenti e un sestino, come interni e una copertina costituita da due piatti di cartone spesso cordonata al rovescio, l’anteriore stampato in nero e argento, il posteriore senza stampa, costituiscono questo libro, vera e propria opera d’arte dell’artista futurista Fortunato Depero. Ma a rendere davvero interessante questo volume ad albo è la legatura effettuata con 2 grossi bulloni fissati sul piatto da copiglie, non a caso chiamato “Imbullonato”, realizzata dalla casa Editrice Dinamo nel 1927. Il libro è una sorta di summa del futurismo tipografico deperiamo ed è forse il primo esempi di libro oggetto (Baroni, Vitta. Storia del design grafico. Milano, 2003). Una copia è visibile nella casa museo Depero di Rovereto.
Il progetto iniziale prevdeva una tiratura di 2000 copie, ma ne furono realizzate molte meno per gli altissimi costi di produzione. La parte che richiese a Depero il maggior impegno fu la copertina, dove l’editore pretendeva che il peso del testo “Dinamo Azari” fosse uguale a quello del titolo “Depero futurista”. I bulloni, nell’idea di Depero dovevano rendere l’idea di un libro macchina e suggerire al lettore un possibile riassemblaggio. I bulloni, infine, progettati prima in legno, per le edizioni cartonate, e in alluminio solo per quelle con la copertina in acciaio, furono infine realizzati tutti in alluminio. Del volume fu fatta un’edizione speciale con copertina metallica, destinata a importanti personalità tra cui Marinetti e Mussolini.