1 – LA TRADUZIONE DEL TITOLOIl romanzo di Thomas Mann è intitolato: “Bekenntnisse des Hochstaplers Felix Krull”, che pur non essendo di lingua madre tedesca, mi sento di poter tradurre – senza azzardare troppo – con una roba tipo “Confessioni del truffatore F.K.”. Ora... io non conosco la storia, lo svilupparsi della vicenda, né il percorso esistenziale dei traduttori italiani, che avranno giustifìcazioni recondite ma dalle solide basi, ma...: “Confessioni del cavaliere d'industria F.K.”, chemminchia mi significa? Che poi il titolo originale mi da anche un'idea della vicenda che sto per ritrovare nel libro: F.K. è un truffatore, tanto per incominciare. Non è un cavaliere d'industria. Almeno che non si intenda l'industria della truffa. Comunque io questa cosa non la capisco. A volte penso che si facciano delle concessioni, al momento di tradurre in italiano un titolo, per motivi commerciali. Per rendere più appetibile un libro, con un bel titolo sexy. Ma che cavolo di interesse posso avere io, che non so niente del libro, ad avvicinarmi ad esso grazie alle confessioni di un cavaliere d'industria? Molto più ingenuamente troverei più seducente leggere le confessioni di un truffatore. Oppure: è uno slancio d'onestà dei traduttori. Hanno cercato il titolo più brutto che gli veniva in mente perchè il lettore capisse subito di star lontano da questo libro. Ecco.
1 – LA TRADUZIONE DEL TITOLOIl romanzo di Thomas Mann è intitolato: “Bekenntnisse des Hochstaplers Felix Krull”, che pur non essendo di lingua madre tedesca, mi sento di poter tradurre – senza azzardare troppo – con una roba tipo “Confessioni del truffatore F.K.”. Ora... io non conosco la storia, lo svilupparsi della vicenda, né il percorso esistenziale dei traduttori italiani, che avranno giustifìcazioni recondite ma dalle solide basi, ma...: “Confessioni del cavaliere d'industria F.K.”, chemminchia mi significa? Che poi il titolo originale mi da anche un'idea della vicenda che sto per ritrovare nel libro: F.K. è un truffatore, tanto per incominciare. Non è un cavaliere d'industria. Almeno che non si intenda l'industria della truffa. Comunque io questa cosa non la capisco. A volte penso che si facciano delle concessioni, al momento di tradurre in italiano un titolo, per motivi commerciali. Per rendere più appetibile un libro, con un bel titolo sexy. Ma che cavolo di interesse posso avere io, che non so niente del libro, ad avvicinarmi ad esso grazie alle confessioni di un cavaliere d'industria? Molto più ingenuamente troverei più seducente leggere le confessioni di un truffatore. Oppure: è uno slancio d'onestà dei traduttori. Hanno cercato il titolo più brutto che gli veniva in mente perchè il lettore capisse subito di star lontano da questo libro. Ecco.
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