Magazine Cultura
Un articolo uscito oggi su «La Repubblica» mette in crisi la mia visione della lettura. Da un'indagine su 40.000 persone - 20.000 femmine e 20.000 maschi, tutti forti lettori - condotta del sito «Goodreads», è emerso un dato non tanto inatteso di per sé quanto inatteso in queste dimensioni: «il novanta per certo dei libri più letti dagli uomini sono stati scritti da uomini. E 45 dei 50 libri più letti dalle donne sono stati scritti da donne.» Ohibò. Controllo i sei libri che vegetano sulla mia scrivania in attesa di essere smistati. Quattro su sei sono stati scritti da uomini. Ma di quelli che ho sul comodino bel 8 su 8 sono stati scritti da uomini. E gli ultimi due sull'e-reader sono anch'essi scritti da uomini. Come dire, 14 su 16, se non è il 90% poco ci manca. «Bah, saranno tutti di fantascienza. Le scrittrici son poche». No, di sf ce ne sono 4, dei quali uno scritto da una donna. Per il resto saggi e narrativa mainstream. E in ogni caso sei del paleozoico, quanto a visione della fantascienza. Una volta rintuzzato il mio SuperIo, vado a controllare sul comodino di mia moglie, fuori per lavoro: anche qui sedici libri, tanto per riuscire a fare un confronto che tenga: 13 scritti da uomini, 2 scritti da donne e uno scritto a quattro mani da un uomo e una donna. Il confronto con mia moglie mi ha soltanto scombussolato le idee. Che mia moglie sia, nonostante l'apparente evidenza, un uomo? No, calma. Ragioniamo. Provo con mia figlia, 22 anni, nessuna preclusione verso i generi e una laurea in lettere in arrivo. Gli ultimi sedici libri. Tredici scritti da uomini e tre da donne. La guardo con sospetto: che sia anch'ella un uomo travestito? No, non è possibile. Nell'articolo viene citato un libro di Carrére sul nazionalbolscevico Limonov, «Lei non leggerebbe mai la storia di un fasciocomunista scorretto sotto ogni punto di vista...». Non ho letto la biografia di Limonov (anche se non nego che mi sarebbe piaciuto) ma ho comunque la sensazione di averla vista, in casa. Poi la trovo, avvolta in carta da giornale, sullo scaffale di mia moglie. Lei l'ha letto. Lei ha fatto commenti positivi sul libro a margine, a matita. Lei, a questo punto è oggettivamente un maschio.
... C'è qualcosa che non va in questo ragionamento, evidentemente. O qualcosa che non va nel rilevamento di Goodreads. O nell'articolo di Gabriele Romagnoli, peraltro scrittore non eccelso. O nelle donne di casa. Lasciando perdere l'ultimo inquietante interrogativo, posso ricordare che se consideravo normale una certa preferenza di alcune donne per scrittrici donne (Isabel Allende, Laura Esquivel, Jeanette Winterson, Toni Morrison, Marcela Serrano e via per altre dieci righe) ricordo nello stesso modo la passione di alcune di loro per scrittori come Wilbur Smith, Ken Follett, Clive Cussler, Stephen King, Ian McEwan, Cormac McCarty ecc. ecc., tutti autori tipicamente maschili. Diciamo che i loro gusti erano più sul fifty-fifty che plebiscitariamente schierati. «Lavoravi in una libreria scientifica, è normale». Ma non solo, anche libreria di quartiere. Con la pettinatrice della zona - che prenderò come modello di forte lettrice anche se con un modesto bagaglio culturale -, appassionata di Isabel Allende come di altre autrici di storie sentimentali, ma altrettanto appassionata di Stephen King e di altri autori di horror. No, ho qualche dubbio sul sondaggio condotto da Goodreads. Dubbi nella formulazione dei quesiti - come sono stati raccolti i dati? Si trattava di un questionario aperto o è stato utilizzato un formulario con nomi degli autori preinseriti? È stato condotto on line? È stato selezionato un campione ben preciso o coloro che passavano sul sito potevano esprimersi come credevano? La scelta era aperta o limitata, che so, ai libri degli ultimi sei mesi? -, oltreché dubbi sono come la "notizia" è stata presentata. Anche perché un risultato tanto netto: 90% per entrambe i sessi di preferenze per gli autori del proprio sesso suona, a pensarci bene, quantomeno singolare. Come dire: "Tutti i bambini amano kinder, ce lo dice la statistica". Bah, è possibile, ma non giurerei che tutti i bambini amino kinder nello stesso modo. E "tutti i bambini" suona un po' troppo come pubblicità. Comunque consiglio a tutti di perdere due minuti a controllare gli ultimi sedici libri letti. Potreste sempre scoprire di essere un maschilista vostro malgrado, benché nati femmine. O di aver sposato un maschietto senza esservene accorti.
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