Chissà se qualcuno tra chi mi legge ha provato a confrontarsi con il lievito madre.
Quando lo avevo presentato qui, io stessa ero alle prime armi e ancora lo guardavo con un pochino di sospetto e deferenza.
Ormai sono settimane che lo uso, e ho scoperto che è un ingrediente molto più simpatico e docile di quanto non se ne dica.
Va bene, come dice la mia amica Francesca, che non mi sono ancora cimentata con i cosiddetti “grandi lievitati”, panettoni e pandoro morbidissimi ai quali il lievito madre dovrebbe dare inconsueta leggerezza, ma ahimè non ne vado pazza, e quindi non so se avrò mai voglia di impegnarmi in un lavoro di tale portata (tipo, mi dicono, un paio di giorni di dedizione assoluta …).
La mia esperienza mi porta oggi a dire che, sì, il lievito madre vuole lunghi tempi di lievitazione, riposo in frigo eccetera eccetera, però posso assicurarvi che:
- se vi dimenticate di rinfrescarlo il giorno prima, potete farlo il giorno stesso, magari la mattina, e usarlo la sera
- se avete davanti poche ore, lasciatelo in un luogo un po’ caldino, potrebbero bastare
- se, al contrario, vi dimenticate l’impasto per due giorni in frigorifero (magari lo avete preparato la mattina per cucinarlo la sera, poi cambiate programma e cenate fuori) non importa, lui vi aspetterà paziente e darà ugualmente il meglio di sé
Insomma, il senso preciso di questo intervento è: provate, osate, difficilmente rischierete di buttare qualcosa.
L’unico, vero, durissimo problema deriva dal fatto che il pane e la pizza sono così buoni e leggeri che se ne mangia il doppio, e la bilancia, lei, è tutt’altro che comprensiva, anzi, implacabile!
(Nelle foto, qualche esempio di casuale successo)