Il linguaggio nell’era di Mr. B: “puttana”, “troglodita”.

Creato il 05 giugno 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Al primo impatto visivo, l’eurodeputato leghista Francesco Speroni somiglia a un innocuo pediatra. Ora che i capelli si sono ingrigiti, e l’esilio a Bruxelles ne ha ammorbidito i tratti, sembra lo stesso un pediatra ma prossimo alla pensione. In queste ore, l’uomo dal “gesto dell’ombrello” facile, deve essere stato colto dalla pericolosa sindrome derivante dalla scarsa visibilità. Dopo che i giornali di mezzo mondo ne hanno parlato, negli anni, più per le sue performance da cabarettista truculento in Parlamento che non per le proposte di legge e gli interventi da statista, essere stato dimenticato da tutti gli ha causato un attacco di panico che lo ha costretto a rendere una dichiarazione pubblica da prima pagina. Parlando del partito di Berlusconi, suo alleato, ha detto testualmente: “A volte assomiglia più a un bordello che a una casa perché entrano tutte le puttane della prima repubblica”. E non è finita qui. Rivolgendosi al capogruppo del Pdl alla Camera, noto più con il numero delle tessera di appartenenza alla P2, 2232, che con il proprio nome e cognome, ha dichiarato (sempre testualmente): “Non posso dimenticare che era capogruppo dei socialisti. Nella Lega non c’è nessuno che apparteneva alla prima repubblica, e anche molti ex An non digeriscono questo fatto. Cicchitto era un loro avversario e adesso è il loro capogruppo. Può darsi che gli stia bene, ma mi dà fastidio che Berlusconi continui a invitare tutti i ruderi della Prima Repubblica”. Punto nel vivo, e da incazzoso incappucciato qual è, Cicchitto ha controbattuto a stretto giro di lancio d’agenzia: “Essendo notoriamente un troglodita, Francesco Speroni non è in grado di parlare né della prima, né della seconda e neanche della terza repubblica. Fortunatamente la Lega alla Camera, al Senato e negli enti locali ha una classe politica di altro livello”, risposta che ha portato Calderoli, Maroni, Castelli e “Trota” a dichiarare: “Cicchitto non prenderci per il culo”. Ma la più accanita difensora di 2232 si è dimostrata Margherita Boniver, un’altra del Psi della “Milano da bere” che, da quando Umberto Bossi l’ha definita “una gran gnocca”, non perde occasione per intrufolarsi nelle polemiche che riguardano il Carroccio cercando in qualche modo di difenderne, grata, il capo. La statista Boniver ha così liquidato le frasi di Speroni: “Tutto questo è un’inspiegabile valanga di insulti, a meno che non abbia alzato il gomito. La politica, come chiunque sa - ha proseguito la “gnocca” - non è una sagra della barzelletta ma studio, lavoro e capacità di analisi”. Forse è questa la ragione per la quale Margheritona si è lanciata fra le braccia di Berlusconi, noto uomo di studio, lavoro, capacità di analisi e per nulla barzellettiere. Due dichiarazioni di ex socialisti, due clamorosi autogol. Occorrerebbe spiegargli che, a ben guardare il mercato, esistono pusher più onesti e con “roba” più genuina.

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