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Il linguaggio segreto dei fiori (Vanessa Diffenbaugh)

Creato il 06 settembre 2011 da Stefania
Il linguaggio segreto dei fiori (Vanessa Diffenbaugh)Bello. Bel libro. L'ho letteralmente divorato, approfittando tra l'altro di una domenica piovosa con i bimbi impegnati a giocare in casa e l'ho letto in pochissimi giorni. Il libro "Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffenbaugh non mi ha delusa. In questo caso tutto il tam tam che è stato provocato attorno alla sua uscita non è corrisposto ad una delusione.
L'ho avuto in prestito da un'amica e nella mia versione la copertina ritrae una ragazza con in mano lo scatto di una polaroid che ha catturato l'immagine di un Tulipano (dichiarazione d'amore nel linguaggio dei fiori). Preciso questa cosa perché sapevo che sarebbe stato pubblicato con quattro copertine diverse ed ogni lettore avrebbe potuto scegliere quella che avrebbe fatto al caso proprio. Ebbene, io non ho potuto fare nessuna scelta visto che l'ho avuto in regalo ma la copertina dell'edizione che ho letto io non è nessuna delle quattro che sono state proposte in Italia: Buganvillea (passione), Camomilla (forza nelle difficoltà), Gerbera (allegria) e Rosa (grazia, eleganza) sono le quattro copertine annunciate per l'edizione italiana ma sulla mia edizione non c'è nessuno di questi fiori bensì un tulipano. Probabilmente, trattandosi di una ristampa (la prima... ma so che ne sono seguite altre in pochi mesi) si è pensato ad una quinta copertina.

Il linguaggio segreto dei fiori (Vanessa Diffenbaugh)La protagonista è Victoria, una ragazza che nel giorno del suo diciottesimo compleanno se ne va dalla Casa di Accoglienza in cui ha passato gli ultimi dieci anni, dopo una serie interminabile di tentativi di affido a decine di famiglie. Ora è maggiorenne e, come sapeva da tempo, dovrà imparare a cavarsela da sola e trovarsi un lavoro che le permetta di vivere, avere una casa, mantenersi. Inizia per lei una nuova vita che la porterà ai margini della società, a vivere da barbona fino al momento in cui non le si apre uno spiraglio con un lavoro da fiorista presso un negozio... L'unico luogo in cui si sente al sicuro, in cui si sente se stessa è un parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. Vi ha piantato lei stessa dei fiori in un angolino e si sente a casa sua...

Victoria è un personaggio complesso che si porta addosso i segni di un'esistenza difficile. Bambina ribelle, non ama il contatto fisico, ha spesso reazioni violente e comportamenti che la portano ad essere allontanata da tutte le famiglie in cui l'assistente sociale tenta di farla accogliere. Non ama parlare e conosce il linguaggio dei fiori tanto che si esprime proprio usando i fiori: il suo, però, è un linguaggio pressoché sconosciuto e sono in pochi coloro che riusciranno a comunicare con lei in quel modo.

La psicologia del personaggio rende molto bene l'idea: le sue contraddizioni, i suoi momenti di serenità - molto rari rispetto a quelli in cui regna la paura ed il senso d'inadeguatezza - le sue doti nascoste permettono al lettore di affezionarsi al personaggio seppur con i suoi evidenti difetti.

Il libro è strutturato in un doppio binario narrativo: viene proposto il racconto al presente della vita di Victoria, dal momento del suo diciottesimo compleanno in avanti, alternato però ai ricordi dell'infanzia. In particolare ai ricordi legati all'ultima sua esperienza con una potenziale famiglia adottiva composta da una sola persona: Elizabeth. Un rapporto che segnerà per tutta la vita la piccola Victoria prima e la donna che diventerà poi.

I personaggi che interagiranno con lei, coprotagonisti di una storia intensa dall'inizio alla fine, sono diversi, ognuno con una storia da raccontare (almeno i principali) ed ognuno capace di lasciare il segno nella vita della giovane ribelle.

Elizabeth, Grant e Renata - rispettivamente la potenziale madre adottiva di quando Victoria aveva dieci anni, suo nipote e la fiorista che darà lavoro a Victoria - sono personaggi che hanno molto da dare al lettore e alla protagonista. Lei non se ne rende conto subito ma con il tempo, commettendo degli errori e pagando per gli errori commessi.
Tutto il libro è poi incentrato sul linguaggio dei fiori: l'autrice, prima, e Victoria poi, effettua una ricerca meticolosa di quel linguaggio che resta sconosciuto ai più. Si capisce che c'è sotto una seria operazione di documentazione ed è bello scoprire come piccoli gesti, la scelta di un fiore piuttosto che di un altro, possano avere un significato molto più profondo di quello legato al semplice dono o omaggio floreale.
Ammetto di essermi fermata a riflettere, di tanto in tanto, sui fiori che hanno fatto capolino nella mia vita: il giorno del mio matrimonio così come in occasioni particolari e mi sono anche interrogata sul loro significato. In questo Victoria mi ha aiutata visto che in coda al libro è proposto il suo dizionario. Nel libro lei lo realizza con tanto di foto di ogni specie e ne indicate le caratteristiche in modo minuzioso mentre in coda al libro sono proposti il nome comune, il nome scientifico ed il significato. Un gran lavoro di ricerca, non c'è che dire.
La storia è piuttosto complessa e non voglio accennare alcun dettaglio per non togliere il gusto della lettura. Mi limito a dire che il comportamento della protagonista è a volte irritante, incomprensibile ma che fondamentalmente emerge sempre quel disagio che è collegato all'esistenza di una bambina cresciuta senza amore e che l'ha trasformata in una donna convinta di essere incapace di amare proprio perché nessuno le ha insegnato a farlo. Una consapevolezza che porterà Victoria ad imporsi dei limiti che a volte irritano.
Alla pubblicazione del libro è corrisposta anche la messa on line di un sito dedicato - www.illinguaggiosegretodeifiori.com - in cui viene proposto il dossier dei servizi sociali su Victoria, il suo personale dizionario dei fiori ma anche qualche altro dettaglio.
Segnalo, in coda al libro, proprio come proposto ne "Il profumo delle foglie di limone", un'intervista con l'autrice. Vanessa Diffenbaugh è un'autrice emergente e devo dire che il suo esordio è stato al di sopra delle mie aspettative (forse anche delle sue).
Il finale sulle prime mi è sembrato un po' affrettato (vedevo ancora parecchie pagine da leggere ed ero certa che non fossi arrivata alla fine) ma poi mi sono resa conto che qualsiasi altro finale mi avrebbe delusa... E le pagine che restavano erano occupate dal dizionario e dall'intervista all'autrice!
Da libro:
"Non mi fido, come la lavanda,
mi difendo, come il rododendro,
sono sola, come la rosa bianca, e ho paura. E quando ho paura, la mia voce sono i fiori"
-
"Ti ricordi la mattina del nostro primo incontro?" chiese Renata. "Quando ti presentasti alla porta del negozio, in cerca di lavoro, e poi tornasti qualche ora dopo con la prova di ciò che sapevi fare? Mi porgesti quei fiori come se dovessi scusarti, anche se non avevi fatto niente di male, anche se la tua composizione era la più vicina alla perfezione che avessi mai visto. In quel preciso momento capii che ti sentivi indegna e imperdonabile".
Ps. mentre leggevo le ultime pagine del libro in giardino, con mia figlia, la piccina si è avvicinata con un fiore rosa in mano. Mi ha detto "...è per te, mamma"... era un fiore di bouganvillea che ho infilato tra le pagine del libro ed è rimasto lì... devo ricordarmi di toglierlo, però, prima di restituirlo alla mia amica. Nel linguaggio dei fiori vuol dire passione... devo stare attenta a non mandare messaggi sbagliati ;-)

***
Il linguaggio segreto dei fiori
Vanessa Diffenbaugh
Garzanti Editore
18.60 euro
333 pagine


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