Magazine Bambini
Dopo una certa età di tua figlia ti rendi conto che se quando suonano alla porta ti scappa detto “Chi sarà? Quel rompip***e del vicino?” poi, alla prima occasione utile, lei dirà proprio a quel vicino: “Il mio babbo ha detto che sei un rompip***e.” Magari lo dirà proprio mentre gli stai chiedendo di prestarti il suo tagliaerba o quando hai finito le uova e hai promesso ai tuoi ospiti di fare una torta per la serata. Lo farà con aria angelica, senza rendersi conto della gravità di quelle parole. Ma lo farà. Prima o poi. Puoi avere la mano più veloce del mondo ma non riuscirai mai a tapparle la bocca in tempo. Si sa, i bambini dicono quello che passa loro per la mente e tendono a ripetere quello che hanno sentito dai loro genitori.
Ultimamente quando siamo a tavola, avendo di fronte mia moglie, mi trovo quasi a dover imparare gli ammiccamenti della briscola per raccontarle e commentare qualche avvenimento della giornata. Sembra il gioco Taboo, prima devi cercare di far capire la persona senza nominarla e poi puoi parlarne liberamente. E non è sufficiente neanche parlare piano. Qualche sera fa avevo abbassato un attimo la voce e subito mia figlia mi ha chiesto: “Perché parli piano?”E’ necessario uno sforzo di fantasia per i soprannomi, che non siano troppo evidenti, o per giri di parole. Alcune volte succede che ci rendiamo conto di parlare di due cose diverse. Dobbiamo affinare la tecnica. Arriviamo anche a usare parole in inglese. Magari mia figlia imparasse la lingua le perdonerei anche di farmi fare qualche “incidente diplomatico”.
Avevamo scelto di non mettere la televisione in cucina per avere tempo protetto per parlare insieme a tavola, specialmente in inverno quando ci troviamo tutti insieme a cena dopo gran parte della giornata passata separatamente. Non avevo pensato a questa piccola controindicazione…