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Il liquorino di Viola e la confettura di Finocchi

Creato il 05 novembre 2015 da Berenice @beneagnese

Gradisce un liquorino di more, di corniolo o di sambuco?

Il professor Viola porge con garbo leggero il calice di vetro e lo riempe, soddisfatto, di bevanda color rosa. In fondo alla bottiglia di morino le 'morriche' ruotano seguendo il micro flusso del contenitore.

Viola è un professore di lettere in pensione che ha momentaneamente accantonato Leopardi, Manzoni ma non Voltaire, anzi l'ottimismo di 'Candide' quando incita i lettori a 'coltivare il proprio orto, il proprio giardino'. Lo spazio da curare per Viola è quello della sua montagna (Montebibico) che è dispensatrice generosa di frutti: i famosi marroni che fanno ombra alla longobarda Spoleto, i cornioli (grugnali) delle fratte campestri, il sambuco dalle chiome frondose, le more dei rovi, le visciole, le sorbe dell'albero antico.

Quanti sapori in quei liquorini che Viola (un nome da fiore) confeziona dosando frutta, alcool, zucchero e acqua di sorgente! Il procedimento è lungo, dura mesi, durante i quali il professore mescola la frutta messa a macerare con un bastoncino di nocciolo. Poi aspetta paziente la luna calante per fare il travaso, per filtrare e rifiltrare il preparato fino a vederlo limpido e trasparente.

I segreti e la ricetta il professore li ha imparati quaranta anni fa da una maestra: Elisa, imbottigliatrice di fragoline di bosco.

I racconti fluttuano lievi come piume mentre gustiamo polpette di cicorie selvatiche e strangozzi sugosi alla Mostra Convegno di Micologia e delle erbe spontanee, nel chiostro di San Nicolò a Spoleto (PG). Sono con noi Agostino Lucidi, Gianni Duca, Adolfo Rosati, Evaristo Petrocchi, Vincenza Campagnani e Maria Teresa Silvestri, la presidente della Pro Loco che da ventuno anni organizza la manifestazione.

C'è anche Giancarlo Finocchi, avvocato, che con eleganza si diverte a leggere la mano alle signore e offre vasetti di confettura di frutta gradevolissima. Mele cotogne, prugne, mandarini mescolati ad arance e limoni vengono discretamente fatte assaggiare con giustificato orgoglio in questa festa del ritorno alla terra.


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