“Ho voluto fare questo film perché dentro di me è sempre fortissima l’esigenza di raccontare l’esperienza drammatica del carcere e di chi, anche non essendo detenuto, vive in stretto rapporto con questo universo. Il ricordo dei colloqui con mia madre nell’inferno di Poggioreale, del calvario che ogni settimana era costretta ad affrontare insieme alla mia giovane moglie e a nostro figlio piccolo, sono stati a lungo il mio tormento. Questo film rappresenta la possibilità di dare voce a un’umanità totalmente abbandonata a se stessa, troppo spesso dimenticata sia dalle istituzioni, che dalla cosiddetta società civile”.
A parlare è Gaetano Di Vaio, pregiudicato nato e cresciuto in uno dei
quartieri popolari di Napoli che, in seguito alla tragica esperienza della prigione, ha trovato la forza di fare del cinema la sua vera ragione di vita; prima ideando, scrivendo e producendo Napoli, Napoli, Napoli, diretto nel 2009 da Abel Ferrara, poi realizzando Il loro Natale, presentato nella sezione Controcampo italiano presso la sessantasettesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nonché vincitore del Babel Film Festival e del Festival del cinema di Napoli.Un documento filmato le cui protagoniste si chiamano Maddalena, Mariarca, Titina e Stefania, donne costrette quotidianamente a tirare avanti sia occupandosi da sole della casa e dei figli, sia dedicando la propria vita ai parenti carcerati, sempre presenti, seppur lontani.
Perché è la lontananza, la distanza da coloro che sono “dentro” a emergere, tra l’altro, dalle parole di queste figure femminili, abbandonate a se stesse e destinate, senza avere un lavoro fisso, ad affrontare la povertà fornite di un coraggio che sembra essere direttamente proporzionale alla forza dell’amore.
Nel corso di circa settantadue minuti di visione che, dedicati a Stefano Cucchi e Domenico Improta, entrambi detenuti deceduti, non mancano neppure d’immortalare queste mamme e mogli durante le loro lunghe file fuori dal carcere di Poggioreale, dove spesso si appostano anche per notti intere al fine di guadagnare il diritto di parlare con i loro cari per appena cinquanta minuti di tempo.
Settantadue minuti di visione impregnati di disperazione e solitudine, man mano che emergono verbalmente i disastrosi casi legati alla situazione napoletana destinati a portare molti abitanti del posto a finire nella camorra, o, almeno, a giustificarne la sua presenza; ma che lasciano intravedere uno spiraglio di speranza per il futuro delle protagoniste proprio il giorno di Natale.
E’ Minerva pictures a renderlo disponibile su supporto dvd, con booklet a cura di Bruno Di Marino incluso nella confezione ed extra rappresentati da un’intervista di dodici minuti a Di Vaio fatta da Riccardo Iacona a Presa diretta, trasmissione di Rai tre.
Francesco Lomuscio
Scritto da Francesco Lomuscio il mag 27 2012. Registrato sotto RUBRICHE, VIDEODRHOME. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione